
Nel cuore della Valle Subequana, tra pietre antiche e profumi di terra, Castelvecchio Subequo è pronto ad accogliere uno degli appuntamenti più attesi dell’estate abruzzese: “Arti e Mestieri a Palazzo – Castelvecchio DiVino In Vino”. Dal 8 al 10 agosto, il borgo si trasformerà in un elegante palcoscenico a cielo aperto, dove vino, arte e tradizione cammineranno insieme tra vicoli e palazzi storici. Non è solo un festival del vino, ma un invito a rallentare, ad assaporare. A lasciarsi guidare da profumi e suoni, tra una degustazione e un racconto, tra un calice alzato e una risata condivisa. È turismo lento, è Abruzzo autentico. Giunta alla sua tredicesima edizione, la manifestazione si aprirà venerdì 8 agosto in piazza San Francesco, con i saluti del sindaco Marisa Valeri e l’atmosfera travolgente dei cori folk Sirente e Maccabbarri. Poi, dalle 18:30, le cantine prenderanno vita: dieci protagoniste del panorama vitivinicolo abruzzese, tra nomi storici e cinque nuove realtà pronte a stupire con vini naturali e biologici. Ogni cantina troverà casa in una dimora d’epoca del centro storico, trasformata per l’occasione in luogo di scoperta e convivialità. Vivendostore accoglierà le etichette delle colline teramane, Palazzo Pirro spalancherà i suoi giardini alle cantine delle terre peligne e ortonesi. E ancora Palazzo Valeri, scrigno della memoria subequana, dove il vino si racconterà nel suo legame profondo con la terra, il tempo e il lavoro umano. Una menzione speciale per Il Colle, cuore antico recuperato dopo il sisma, che quest’anno ospiterà i vini naturali: un piccolo viaggio nel futuro del vino, tra fermentazioni spontanee e rispetto assoluto per il ritmo della natura. Ma non è solo vino. La formula, ormai collaudata, prevede un ticket che comprende sacca e calice, con 5 degustazioni a scelta tra venti etichette selezionate. Accanto ai vini, il cibo: piatti autentici, portati in vetrina da produttori locali e aziende familiari che fanno dell’eccellenza una scelta quotidiana. «Abbiamo voluto ampliare l’offerta mantenendo alta la qualità – spiega Gianfranco Calcagni, sommelier e presidente del Comitato organizzatore – e abbiamo dato spazio ai vini naturali, un settore in forte crescita. Ma soprattutto, vogliamo raccontare l’Abruzzo vero, attraverso chi lo vive e lo coltiva». Musica, artigianato, giochi, mostre e antichi mestieri completeranno un percorso esperienziale che non è solo una festa, ma un’immersione in un modo di vivere il territorio con rispetto e amore. Perché a Castelvecchio Subequo, ogni calice racconta una storia. E ogni storia, qui, ha il sapore dell’ospitalità.









