
Un solo intervento chirurgico per rimuovere due tumori diversi: è quanto realizzato all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove il reparto di Urologia ha asportato nello stesso tempo operatorio un cancro al rene e uno alla prostata grazie all’utilizzo del robot chirurgico. Un risultato straordinario, che pone la struttura tra le prime in Abruzzo ad adottare una procedura così complessa e ancora poco diffusa in Italia. Normalmente, in situazioni simili, vengono programmati due interventi separati, con conseguente aumento dei rischi, delle anestesie, dei tempi di degenza e della sofferenza per il paziente. In questo caso invece, un ultrasettantenne residente nell’aquilano, ha potuto affrontare un’unica operazione e tornare a casa pochi giorni dopo, in buone condizioni. A guidare l’équipe sono stati il dottor Boris Di Pasquale, direttore di Urologia del San Salvatore, e il dottor Stefano Masciovecchio, affiancati dal team di Anestesia e Rianimazione coordinato dal professor Franco Marinangeli e dalla dottoressa Emilia Barattelli, insieme agli anestesisti Stefania Tullj e Paola Trecco e al personale infermieristico. Una sinergia che testimonia come la tecnologia da sola non basti: servono competenze di alto livello e capacità di lavorare insieme. L’ospedale dell’Aquila, già centro di riferimento regionale e polo formativo nazionale per la chirurgia robotica in urologia, si conferma così una realtà di eccellenza. L’acquisto del robot chirurgico ha portato vantaggi tangibili: interventi più precisi e mini-invasivi, recuperi più rapidi e la capacità di attrarre pazienti anche da fuori regione. Il futuro della medicina passa anche da qui: dalla capacità di innovare, riducendo i rischi e mettendo al centro la qualità della vita dei pazienti.









