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Potremmo sottolineare le pesanti assenze (del sindaco e del presidente della regione in particolare) o la scena muta degli esponenti di centrodestra alla discussione odierna su un tema centrale per il futuro del Paese e per il contributo che il nostro territorio è chiamato a dare, ma del consiglio comunale di ieri vogliamo esaltare invece le presenze di coloro che hanno partecipato, rispondendo all’invito, e l’apporto qualitativo che hanno dato al dibattito.
È stata un’occasione persa, per chi non c’era, per capire quanto grande sia l’interesse e la disponibilità delle forze sociali della città a fare ognuna la propria parte, consapevoli, tutte, che la sfida che abbiamo davanti richiede innanzitutto unione di intenti e una strategia condivisa per la nostra città. È stata un’opportunità, invece, per i presenti, di approfondire alcune delle attività già intraprese dal Governo e dalla cabina di coordinamento per il fondo complementare destinato alle aree dei terremoti 2009 e 2016-2017 (1.8 mld di euro circa) e iniziare a delineare insieme i contorni della visione strategica all’interno della quale indirizzare gli investimenti. Per la quantità delle risorse disponibili infatti, il PNRR rappresenta un’occasione unica, un treno che non ripasserà in futuro.
La vera sfida é far si che il nostro territorio, anche sulla scorta del bagaglio di esperienze e competenze sviluppate nella ricostruzione, possa recitare un ruolo guida nel processo di rilancio delle aree interne dell’appennino.
Del tutto insufficiente é stato finora il dibattito su questo tema che sarebbe stato compito dell’amministrazione innescare stimolando il coinvolgimento di tutte le forze cittadine.
In tal senso, significativa è stata l’adesione unanime degli intervenuti al consiglio comunale alla proposta di costituire un tavolo di confronto permanente attorno al quale istituzioni, categorie e rappresentanze sindacali possano definire insieme un percorso di crescita e di prospettiva comune che vada oltre il mandato protempore di ognuno di noi ma sia anzi al riparo delle alternanze democratiche in quanto patrimonio condiviso. Il consiglio comunale ha il dovere di dare seguito a questa volontà diffusa e sarebbe un bel segnale se lo facesse superando le barriere di parte erette ieri scioccamente dalle forze di maggioranza. L’invito che a loro facciamo è quello di rivolgere lo sguardo alle nuove generazioni piuttosto che alle prossime elezioni e di dare insieme a noi quel segnale di unità che, almeno su questo argomento, la città si aspetta.

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