
All’Aquila, città che detiene il triste primato nazionale di auto private per abitante, qualcosa si muove. E questa volta non è un motore, ma una catena che gira sui pedali. La scorsa settimana FIAB L’Aquila ha promosso una serie di iniziative nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità, dimostrando che il cambiamento non solo è possibile, ma è già cominciato. Il dato più eclatante arriva da “Bike to Work”, il monitoraggio annuale che conta quanti cittadini scelgono la bici per recarsi al lavoro: 154 persone in sella, contro le 48 dello scorso anno. Un incremento del 220% che segna un passo avanti importante, pur restando in proporzione limitato. Ma il messaggio è chiaro: gli aquilani iniziano a vedere nella bicicletta una vera alternativa al traffico quotidiano. Eppure, il contesto resta critico. Con 794 auto ogni 1.000 abitanti, L’Aquila è al terzo posto in Italia per tasso di motorizzazione. Una dipendenza dall’automobile che pesa sulle tasche delle famiglie – costrette a mantenere due vetture per oltre 7-8.000 euro l’anno ciascuna – e rende complicata la vita dei giovani, che spesso devono indebitarsi per potersi spostare. A questa pressione economica si aggiunge un trasporto pubblico locale ancora fragile, incapace di offrire reali alternative. FIAB ha voluto allora proporre modelli diversi.


Con “Bike to Shop”, in collaborazione con CNA L’Aquila, la spesa quotidiana è diventata un atto di sostenibilità: pedalare per le vie del centro, entrare nei negozi, ricevere sconti e piccoli omaggi. Un modo per dimostrare che usare la bici conviene all’ambiente, alla salute, al portafoglio e persino al commercio locale. La bici non solo non inquina, ma aiuta a vivere la città con ritmi più umani, a fare acquisti mirati, a ridurre sprechi e consumismo. La settimana è stata anche occasione per riscoprire la storia profonda dell’Aquila. Il “Tour delle acque” ha portato i ciclisti lungo un itinerario di venti chilometri tra fontane e acquedotti, guidati dalle spiegazioni dello storico Mauro Congeduti. Dalla Fontana delle 99 Cannelle al serbatoio della Commenda, il percorso ha raccontato come l’acqua abbia plasmato la città per secoli. La sosta davanti alla targa di Alfonsina Strada, l’unica donna a correre un Giro d’Italia, ha aggiunto un tocco simbolico: la memoria di chi ha sfidato convenzioni e limiti pedalando con coraggio. E non solo bici: con l’iniziativa “Prendiamo il bus insieme”, FIAB ha coinvolto i cittadini nel testare una linea del trasporto pubblico, raccogliendo osservazioni utili a elaborare una proposta concreta di miglioramento. L’articolo dedicato sarà pubblicato nei prossimi giorni. Il filo conduttore di tutte queste attività è chiaro: ripensare la mobilità come bene comune. Perché dietro ogni pedalata o corsa in autobus c’è l’idea di una città più vivibile, accessibile e giusta. L’Aquila ha davanti a sé una sfida enorme, ma anche una possibilità concreta di cambiamento. I segnali ci sono: sta a noi, cittadini e istituzioni, trasformarli in futuro.









