
Un ingrediente che racchiude secoli di tradizione, un territorio che ne ha fatto la propria identità e sette chef di fama mondiale pronti a celebrarlo con piatti d’autore. Lo Zafferano dell’Aquila DOP ha spento le sue prime venti candeline con un evento speciale, portando all’Aquila il meglio dell’alta cucina italiana e internazionale. Dalla tavola del Quirinale ai ristoranti stellati di mezzo mondo, l´“oro rosso” d’Abruzzo è diventato protagonista assoluto di ricette firmate da Carlo Cracco, Davide Oldani, Mauro Uliassi, Anthony Genovese, Gennaro Esposito, Moreno Cedroni e Fabrizio Boca. Un “settebello” di creazioni uniche, che spaziano dai tortelli di parmigiano con crema di zafferano al risotto con gamberi e ’nduja, fino alla granita di albicocche con zafferano e cannella. Un menù pensato come dono al territorio e come omaggio a una spezia che tutto il mondo considera tra le migliori in assoluto. Le ricette, presto disponibili anche online, saranno patrimonio condiviso dei comuni produttori e della Regione Abruzzo, in vista dell’appuntamento con L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026. All’evento non sono mancati i grandi nomi dell’enogastronomia. Lo chef abruzzese Niko Romito, attraverso un videomessaggio, ha ricordato come lo zafferano sia stato ingrediente chiave di alcuni dei suoi piatti iconici, dall’“Assoluto di cipolla, parmigiano e zafferano” al dessert “Essenza”. «Questo prodotto racconta la nostra terra – ha detto – ed è un pezzo di identità che porto nei miei ristoranti in tutto il mondo». Ma la celebrazione non si è fermata alla cucina. Il convegno “Lo Zafferano dell’Aquila Dop: tra tradizione e innovazione”, ospitato nella sala Ipogea di Palazzo dell’Emiciclo, ha messo al centro il futuro della spezia. Istituzioni, produttori e accademici hanno ribadito l’importanza della certificazione DOP, della tutela e della promozione sui mercati internazionali. «Un marchio come il nostro – ha osservato il direttore Luca Telese – deve ambire a un posizionamento di eccellenza, al pari di Armani o Gucci». Un concetto condiviso anche dalla presidente della Camera di Commercio, Antonella Ballone, che ha parlato di “lavoro di sinergia” per proteggere il prodotto dalle imitazioni e valorizzarne la qualità. «Fare squadra – ha aggiunto Pierluigi Panunzi della Fondazione Carispaq – è la strada per rafforzare i punti di forza dell’Abruzzo e renderli attrattivi anche sul piano turistico». Vent’anni dopo il riconoscimento della DOP, lo Zafferano dell’Aquila conferma la sua doppia anima: radicato nella tradizione contadina dei 13 comuni produttori e capace di farsi ambasciatore dell’Abruzzo sulle tavole di Tokyo, Dubai o New York. Un piccolo fiore viola che custodisce un grande orgoglio collettivo.











