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Stefano Palumbo, consigliere comunale del PD, in una nota interviene sugli assegni di cura e scrive: “Siamo a settembre 2023 e il Comune dell’Aquila ancora non provvede all’erogazione degli assegni di cura relativi al 2022, con un ritardo dunque di quasi due anni. Una vergogna. L’assegno di cura è una misura fondamentale, imprescindibile per le famiglie che assistono in casa propria un disabile o un anziano non autosufficiente; un diritto per la persona fragile che, con questo sostegno, può restare nel proprio contesto sociale e affettivo. Ad avere competenza normativa è la Regione che determina i criteri generali per l’utilizzo delle risorse stanziate annualmente dal Governo e, poi, destina le economie agli Enti locali che hanno il compito di erogarle alle famiglie. Come avviene ormai da qualche anno, però, in un insopportabile rimpallo di responsabilità, gli assegni di cura non vengono erogati alle famiglie aquilane che ne hanno bisogno. Considerato che la filiera Governo, Regione, Comune è un monocolore di Fratelli d’Italia, chiediamo con urgenza al sindaco dell’Aquila che, fino ad oggi, si è completamente disinteressato alla vicenda, di sollecitare il presidente Marsilio a trasferire i fondi al Comune; intanto, l’amministrazione comunale proceda senza ulteriori indugi ad un’anticipazione delle risorse così da venire incontro alle famiglie che, oramai da due anni, stanno facendo fronte alle spese con i propri risparmi. In una città in cui, per scelte precise dell’amministrazione comunale, si spendono milioni di euro per eventi estivi e allestimenti di palchi per gli spettacoli, si investono ingentissime somme per ripavimentare il centro storico con una pietra bianca che si è rivelata in poche settimane assolutamente inadeguata allo scopo, è assolutamente inaccettabile che non si riesca ad erogare un sostegno economico alle tante famiglie che ne hanno diritto. Parliamo di risorse irrisorie rispetto al fiume di denaro che Comune e Regione hanno a disposizione ma che preferiscono destinare per finalità ritenute, evidentemente, più importanti del supporto alle famiglie che si prendono cura di persone fragili. Ci aspettiamo a questo punto un sussulto di decenza”.  

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