
Arriva per la prima volta a L’Aquila Vasco Brondi, e con lui non arriva solo un concerto, ma un intero universo fatto di musica, parole e visioni. Martedì 5 agosto, alle 21:30, sulla Scalinata di San Bernardino, il cantautore emiliano porterà in scena Talismani per tempi incerti, uno spettacolo che è molto più di un live: è un viaggio condiviso, una riflessione sonora e poetica su ciò che ci tiene vivi nei momenti in cui tutto sembra vacillare. L’evento fa parte della rassegna Nell’ombra della musica italiana, all’interno dei Cantieri dell’Immaginario, ed è promosso dalla Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli”. Brondi non è il solito cantautore. È un artista che abita le zone di confine: tra la canzone e la letteratura, tra la musica e l’arte visiva, tra il sogno e la cronaca. La sua voce, i suoi testi, le sue scelte stilistiche raccontano di un mondo interiore profondo e insieme molto concreto, fatto di fragilità, di domande, di resistenza poetica. In Talismani per tempi incerti, accompagnato da un ensemble raffinato – Andrea Faccioli alle chitarre, Daniela Savoldi al violoncello, Angelo Trabace al pianoforte e Niccolò Fornabaio alla batteria – Brondi mescola le sue canzoni a quelle di altri autori a lui affini, tra testi letti e frammenti narrativi che scorrono come fili invisibili tra una nota e l’altra. Conosciuto inizialmente come Le luci della centrale elettrica, è diventato un punto di riferimento per chi cerca nella musica non solo intrattenimento ma anche visione, profondità, riflessione. Dai primi album come Canzoni da spiaggia deturpata, premiato con la Targa Tenco, fino alle collaborazioni con artisti del calibro di Jovanotti e Francesco De Gregori, Vasco Brondi ha costruito un percorso coerente, personale, ricco di sperimentazione. Ogni suo concerto è una chiamata gentile, un invito a guardarsi dentro, a ritrovare nel caos del presente quei piccoli “talismani” che ci proteggono, che ci ricordano chi siamo. E se “tutto quello che sembrava inutile si dimostra fondamentale”, come dice lui stesso, allora anche una sera d’estate a L’Aquila può diventare un momento di cura collettiva, di arte che accarezza e scuote. Non è un semplice evento musicale. È un’occasione per lasciarsi attraversare dalla bellezza, anche quando tutto intorno sembra incerto.









