
Il 2 aprile si celebra in tutto il mondo la Giornata per la consapevolezza dell’autismo, istituita dall’ONU per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere l’inclusione delle persone con disturbi dello spettro autistico. In questa occasione, la Coldiretti segnala una crescita importante delle esperienze di inclusione sociale anche in Abruzzo, grazie al ruolo delle aziende agricole che stanno diventando veri e propri luoghi di accoglienza e supporto per le persone con disabilità mentale. Secondo Coldiretti, in Italia ci sono circa 9.000 fattorie sociali che ogni giorno accolgono persone fragili. Le disabilità mentali sono tra le situazioni più seguite, ancora prima di minori in difficoltà o disabilità fisiche. Queste aziende agricole offrono attività lavorative, laboratori creativi e momenti educativi, rappresentando un nuovo modello di “welfare contadino”, che integra agricoltura, solidarietà e benessere. Anche in Abruzzo non mancano esperienze significative. A Serramonacesca, in provincia di Pescara, si trova l’azienda agricola Colle Rosa, fondata dalla giovane Cristiana Lauriola, che alleva alpaca. Qui, grazie a questi animali docili e socievoli, vengono proposte attività di pet therapy rivolte anche a bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico. “Gli alpaca sono animali molto adatti – racconta Cristiana – perché trasmettono calma e curiosità. I bambini iniziano conoscendoli da lontano, poi si avvicinano, li accarezzano e si prendono cura di loro. Questo crea un legame speciale e aiuta a superare molte difficoltà.” Un’altra realtà virtuosa è Rurabilandia, una fattoria didattica e sociale che lavora in rete con scuole, associazioni, famiglie e istituzioni. In questa struttura, oltre alle attività educative, sono coinvolti anche 20 ragazzi con disabilità fisica e intellettiva, che partecipano alle attività di ristorazione, accoglienza e servizio in sala agrituristica. Negli ultimi anni, queste iniziative si sono moltiplicate in tutta Italia: le fattorie sociali sono passate da poche centinaia a migliaia, offrendo servizi sociali ed educativi per oltre 50mila persone ogni anno. Secondo le stime di Coldiretti, il valore complessivo di questo “welfare verde” supera un miliardo di euro, tra produzione agricola e servizi alla persona. “Queste esperienze dimostrano che l’agricoltura può fare molto per il benessere sociale – spiega Coldiretti Abruzzo –. Le aziende agricole, con la loro presenza diffusa sul territorio, possono affiancare il sistema pubblico nel prendersi cura delle persone più fragili, soprattutto in un momento in cui lo Stato fatica a garantire servizi adeguati a tutti.” La legge 141 del 2015 ha riconosciuto e regolamentato l’agricoltura sociale in Italia, aprendo la strada a un nuovo modo di vivere la campagna: non solo produzione, ma anche accoglienza, inclusione e cura.