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Ric e pubblichiamo
Le associazioni e le istituzioni cittadine che fanno Cultura e che sono in grossa difficoltà battano un colpo. A palazzo di città si sarà convenuto che sarebbe meglio dominarne i destini, centellinando ogni singolo finanziamento di prerogativa comunale per sottolinearne il peso e quantificarne la gratitudine. Eppure le garanzie di linearità, trasparenza, equità e strutturalità ci sarebbero se solo fossero usate.
Esiste infatti un regolamento di consiglio comunale approvato nel 2015 che garantisce il sostegno economico al tessuto culturale cittadino destinando “una parte dei fondi a disposizione del proprio bilancio per le attività annuali di Enti, Istituzioni e Associazioni che accedono a finanziamenti di carattere ministeriale, che svolgono con regolarità un’attività culturalmente rilevante per il territorio e che abbiano fatto regolare richiesta di contributo ordinario.”L’unico requisito imprescindibile per le istituzioni culturali è quello di ricevere finanziamenti di carattere ministeriale, l’unico dovere del Comune è quello di procedere alla stipula di convenzioni triennali che garantiscano agli aventi diritto una stabilità finanziaria e dunque una programmazione del lavoro.
Proprio per questo non possono trovare giustificazione le motivazioni date in risposta alla mia interpellanza di settembre scorso circa le motivazioni che hanno portato l’amministrazione a procedere con convenzione solo annuale “La giunta comunale ha ritenuto di disporre il rinnovo delle convenzioni in essere per la durata di un anno – termine stimato come sufficiente al completamento della complessa attività di revisione del regolamento comunale – ma che successivamente è stato differito in virtù delle criticità legate alla gestione dell’ emergenza Covid – 19”. Argomentazioni che non solo rischiano di creare un precedente di supremazia di un atto di Giunta rispetto a uno di Consiglio comunale attraverso determinazioni contraddittorie, ma che testimoniano un menefreghismo che affama le stesse istituzioni culturali mettendone in pericolo la prosecuzione delle attività, oltre che l’autonomia intellettuale.
Nella risposta scritta alla mia interpellanza si garantisce che “sono in corso le procedure per ripristinare la triennalità delle convenzioni, come da regolamento”. Ma da allora nulla si è mosso. Una menzione a parte merita la necessaria modifica al Regolamento comunale che viene chiesta con insistenza dall’opposizione dal 2017: esistono svariati atti di natura consiliare che testimoniano la necessità di una modifica a questo regolamento. L’opposizione si è  sempre fatta parte attiva della soluzione delle criticità e dei suggerimenti arrivati dal territorio. Ora però serve trasformare in realtà questa modifica, senza più attendere le false rassicurazioni nel merito. Pertanto chiederemo che si riuniscano le commissioni competenti per accelerare un dibattito costruttivo e concreto a favore della cultura cittadina. Il tempo passa e l’unico obiettivo culturale in città è rappresentato dai droni che sorvolano le operazioni di smontaggio del ponte Belvedere; forte è il dubbio che servirà solo da spottone elettorale, pagato con i soldi dei contribuenti, al momento del voto.

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