
Il “buco” della sanità abruzzese, stimato in circa 200 milioni di euro, si traduce in una manovra di tagli dolorosa che travolge cultura, sport, comuni e opere pubbliche. Con la delibera di giunta n. 307, il centrodestra guidato da Marco Marsilio (FdI) tenta di correre ai ripari, mentre l’opposizione promette battaglia in Consiglio regionale, nella seduta decisiva del 5 agosto. Dopo aver minimizzato il deficit sanitario durante la campagna elettorale 2024, la giunta si trova ora costretta ad approvare un pesante assestamento di bilancio: 113 milioni per coprire il buco del 2024 e oltre 100 milioni previsti per il 2025. Per reperire risorse, il piano colpisce anche il bilancio ordinario, con tagli per 46 milioni di euro distribuiti su più settori.Tra i tagli spiccano eventi simbolo e istituzioni culturali:
- Perdonanza Celestiniana dell’Aquila, contributo ridotto da 15.188 a 6.241 euro (-58%);
- Mastrogiurato di Lanciano, da 15.188 a 6.241 euro (-58%);
- Interamnia World Cup di Teramo, da 33.237 a 4.732 euro (-85%);
- Abruzzo Film Commission, da 425.762 a 123.463 euro (-71%);
- Teatro Marrucino di Chieti, da 204.045 a 83.854 euro (-59%).
Non risparmiati neppure il comparto agricolo (con tagli alla rete idrica del Fucino, al fondo per i danni da fauna selvatica e agli interventi zootecnici), il progetto “Abruzzo Regione del Benessere” (-66,8%), il Parco regionale Sirente Velino (-8,6%) e gli interventi a sostegno dello sport (-46,4% per eventi nazionali e internazionali).
Oltre ai tagli al bilancio ordinario, la parte più consistente riguarda la spesa sanitaria vera e propria: 157 milioni di euro in meno per il triennio, da ottenere tramite razionalizzazione di servizi, dispositivi medici, appalti e nuovi accordi con medici e pediatri.
L’assessore al Bilancio Mario Quaglieri (FdI) assicura che “il disavanzo sanitario è sotto controllo e il rendiconto approvato dalla Corte dei conti”, ma dall’opposizione arrivano accuse di “stagione lacrime e sangue” e di sacrifici che colpiscono settori strategici per il territorio.









