
Marsilio e Magnacca: “Una filiera innovativa per attrarre investimenti e creare lavoro”
L’Abruzzo punta in alto, verso lo spazio. Con la prima assemblea operativa del Distretto Aerospaziale d’Abruzzo (DAAB), la regione entra ufficialmente nell’orbita delle aree più avanzate d’Italia nel settore aerospaziale e spaziale. L’incontro, che si è tenuto oggi a L’Aquila, ha messo attorno allo stesso tavolo istituzioni, grandi aziende, università, centri di ricerca e piccole e medie imprese. L’obiettivo è chiaro: fare rete, rafforzare la filiera, attrarre investimenti e sviluppare nuove professionalità in un comparto che rappresenta già un fiore all’occhiello per l’economia abruzzese. A rappresentare la Regione Abruzzo sono stati il presidente Marco Marsilio e l’assessore alle Attività produttive Tiziana Magnacca. Presenti anche i rappresentanti dei tre soci fondatori del Distretto: Giuseppe Mitola per Leonardo, Fabio Occhioni per Thales Alenia Space Italia e Roberto Carattoli per Telespazio, tre big dell’aerospazio internazionale. «Il comparto aerospaziale è una delle eccellenze del nostro tessuto produttivo e scientifico», ha sottolineato Marsilio. «L’Abruzzo conferma la sua vocazione all’innovazione e alla tecnologia grazie a un livello di know-how ingegneristico di altissimo livello, a imprese competitive e a una filiera che ha ancora ampi margini di crescita». Per l’assessore Magnacca, la nascita del DAAB colma finalmente un vuoto strategico: «In pochi mesi abbiamo reso possibile questa realtà grazie all’impegno di Leonardo, Thales Alenia Space Italia e Telespazio. Oggi l’Abruzzo si posiziona accanto alle regioni più avanzate, diventando protagonista nel panorama industriale e tecnologico del futuro». Il Distretto Aerospaziale, hanno spiegato, non sarà solo un contenitore: metterà a sistema competenze, tecnologie e ricerca, favorirà la formazione di nuove figure professionali e contribuirà a individuare nuove opportunità di finanziamento. «Un Abruzzo che guarda al cielo ma con i piedi ben saldi a terra – ha concluso Magnacca – grazie a una filiera concreta che unisce scienza, industria e servizi strategici, come l’osservazione satellitare della Terra e la navigazione. Con il DAAB diamo vita a un circolo virtuoso di sviluppo per tutto il territorio».