
Proposta un ordine del giorno contro il rincaro dell’addizionale regionale: rischio disavanzo fino a 110 milioni
Una proposta di ordine del giorno per bloccare l’aumento dell’addizionale regionale Irpef e aprire un tavolo di confronto tra Regione, Comuni e forze sociali. È l’iniziativa lanciata da ALI Abruzzo (Autonomie Locali Italiane), che invita tutti i Consigli comunali della regione ad approvare un atto ufficiale per chiedere alla Regione Abruzzo un cambio di rotta nella gestione delle politiche sanitarie e fiscali. “No all’ulteriore carico sui cittadini, sì al confronto istituzionale e alla trasparenza” è il messaggio che l’associazione vuole far arrivare a Palazzo dell’Emiciclo, soprattutto alla luce delle nuove previsioni sul disavanzo sanitario, che secondo gli ultimi dati potrebbe arrivare fino a 110 milioni di euro. “La situazione è sempre più grave – spiega Alessandro Paglia, direttore di ALI Abruzzo –. I cittadini abruzzesi vivono già oggi un sistema sanitario in difficoltà, con servizi ridotti e tempi d’attesa insostenibili, mentre aumentano i costi in diversi settori. A ciò non si può aggiungere un ulteriore aumento dell’Irpef, per di più dopo anni di rincari”. Attraverso l’ordine del giorno, ALI Abruzzo chiede al Consiglio regionale di:
- Congelare gli aumenti previsti dell’addizionale Irpef regionale (pari a circa 40 milioni di euro);
- Aprire una fase di confronto istituzionale con Comuni, enti locali e forze sociali;
- Istituire un tavolo tecnico per individuare risparmi, razionalizzazioni e le vere cause del disavanzo sanitario;
- Rivedere l’attuale sistema di aliquote, rendendolo proporzionale al reddito e più equo.
Paglia sottolinea anche il tema della mancata destinazione di risorse alla sanità: “Le cartolarizzazioni avrebbero potuto fornire fondi utili, ma non sono state sfruttate come si sarebbe dovuto. Ora servono responsabilità e partecipazione: i Comuni devono farsi sentire”. La proposta di ALI Abruzzo si traduce in un invito diretto ai Consigli comunali: approvare l’ordine del giorno per esprimere il dissenso verso l’aumento delle tasse e per chiedere un approccio concertato alla gestione della crisi sanitaria e finanziaria. “La strada giusta – conclude Paglia – è quella della collaborazione. Serve una svolta nelle politiche regionali, e questa svolta deve partire dai territori, che non possono restare spettatori mentre cresce il disagio dei cittadini”.