
Circa 150 lavoratori impiegati tramite cooperative presso la ASL 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila rischiano il posto di lavoro. A lanciare l’allarme è Sinistra Italiana L’Aquila, che esprime piena solidarietà a queste figure professionali, fondamentali per il funzionamento della sanità pubblica locale, sia negli ospedali sia nei servizi territoriali. “Altro che leggi mancia – attacca Sinistra Italiana – mentre la Regione Abruzzo disperde risorse in operazioni clientelari, lavoratrici e lavoratori essenziali vengono lasciati nell’incertezza più totale.” Il riferimento è alle cosiddette “leggi mancia”, provvedimenti spesso usati per distribuire fondi con criteri poco trasparenti e privi di visione strategica. Nel mirino anche l’aumento delle imposte regionali, che secondo SI non si traduce in un vero investimento nella sanità pubblica. “La politica deve tornare a occuparsi delle persone, non solo dei conti – si legge nella nota – e deve assumersi la responsabilità di trovare soluzioni concrete per chi ogni giorno tiene in piedi il sistema.” Il partito chiede un cambio di passo: stop alla precarietà e fine del ricorso a cooperative e contratti a termine. “Servono assunzioni pubbliche a tempo indeterminato – ribadisce SI – non più lavoratori con meno diritti e salari più bassi, pur svolgendo le stesse mansioni dei dipendenti strutturati.” Infine, un appello chiaro alla Regione Abruzzo: internalizzare i servizi, valorizzare il lavoro pubblico e utilizzare i fondi delle imposte per rafforzare davvero la sanità. “Chi lavora nella sanità va tutelato, non abbandonato.”