
Sono già 2.000 le firme raccolte in pochi giorni contro l’aumento delle tasse deciso dalla Giunta Marsilio, misura adottata per coprire un buco di 180 milioni di euro nella sanità abruzzese. A denunciarlo è il senatore Michele Fina (PD), che ha lanciato un appello alla partecipazione alla manifestazione in programma domani alle ore 14 davanti al Consiglio regionale, promossa dai sindacati e sostenuta da tutto il centrosinistra. “Le firme continuano ad aumentare di ora in ora – ha dichiarato Fina – segno che i cittadini non accettano di pagare per errori che non hanno commesso. La destra regionale sta scaricando sulle famiglie abruzzesi il peso di un disastro sanitario di cui è pienamente responsabile. Chi ha mal governato non paga, mentre i cittadini subiscono il danno doppio delle tasse e della cattiva sanità.” Il senatore ha annunciato la sua presenza alla manifestazione insieme al Partito Democratico e a tanti cittadini che intendono far sentire la propria voce contro una decisione definita “inaccettabile e ingiusta”. Domani – ha aggiunto – sarò alla manifestazione al fianco dei sindacati e dei cittadini. È una battaglia giusta, che porteremo anche in Parlamento. L’Abruzzo merita attenzione e rispetto: non possiamo permettere che venga sacrificato da scelte politiche fallimentari.” Fina ha anche puntato il dito contro la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sottolineando come l’attuale governatore Marsilio sia stato da lei scelto e sostenuto. “Meloni ha imposto Marsilio in Abruzzo: oggi è corresponsabile di questa situazione. Non può girarsi dall’altra parte mentre la Regione affonda. Dopo sei anni di governo regionale disastroso, gli abruzzesi si ritrovano con meno servizi e più tasse.” Il senatore ha infine parlato di un quadro nazionale che aggrava ulteriormente la condizione delle famiglie e delle imprese. “Questa è una situazione parossistica: le nuove tasse regionali sono acqua bollente su ferite già aperte da un governo nazionale che ha aumentato la pressione fiscale, fatto salire i prezzi dei beni essenziali e reso insostenibili i costi dell’energia. Serve una mobilitazione forte, popolare e continua.” Appuntamento quindi domani alle 14: il messaggio del senatore Fina è chiaro, la protesta non si ferma. E la mobilitazione contro il caro-tasse è solo all’inizio.