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Si è tenuta l’annunciata conferenza stampa convocata da Antonio Blasioli, Consigliere regionale PD, per discutere l’utilizzo distorto degli autovelox sul territorio provinciale. È stata l’occasione di un confronto a 360° con Carlo Spaziani, già ufficiale della Polizia locale di Roma Capitale in pensione ed esperto nazionale di sistemi autovelox.

Oggi dedichiamo un momento di riflessione politica all’utilizzo distorto degli autovelox, strumenti per la sicurezza degli automobilisti, che sempre più spesso vengono impropriamente finalizzati ad alimentare le entrate nelle casse dei Comuni”, afferma Blasioli. “L’incontro odierno costituisce un utile approfondimento su questo argomento assieme a Carlo Spaziani, uno dei massimi esperti in Italia di sistemi autovelox e all’esito della verifica sul territorio chiederemo un incontro su tutti i punti al sig. Prefetto e al Ministero competente. Il nostro intento è quello di richiamare l’attenzione dei Comuni a interpretare l’uso degli autovelox come uno strumento di prevenzione e dissuasione dalle infrazioni al codice della strada. Parliamo di autovelox spesso sistemati su strade che non avevano mai registrato sinistri e contemplavano limiti di velocità ben più alti rispetto a quelli previsti per l’istallazione degli strumenti rilevatori della velocità, ma anche di T-red ancora in funzione e speed scout montati su auto civetta della Provincia. È giusto prevedere la presenza di autovelox sulle nostre strade, ma è necessario che le Amministrazioni Comunali facciano installare questi strumenti di rilevazione della velocità nel pieno rispetto del Codice della strada e li utilizzino secondo giusti criteri, per diminuire l’incidentalità nelle strade a scorrimento veloce e in quelle dove si registra un elevato numero di sinistri, non possono considerarli una fonte per un facile incremento delle entrate. La procedura dev’essere legittima e trasparente e non deve violare la privacy. Autovelox dev’essere sinonimo di sicurezza stradale, non di tesoretto per le casse comunali!”  autovelox

“Oggi nessuno è in grado di quantificare con precisione il numero di autovelox presenti sul territorio nazionale, questo semplicemente perché non esiste un albo di registrazione di queste apparecchiature, con le loro irregolarità che si rilevano nell’installazione e nell’elevazione delle sanzioni, dall’errata o mancata segnalazione della loro presenza, al loro non corretto posizionamento o distanziamento, dalla loro non omologazione nei modelli alla non periodica taratura”, è quanto afferma Carlo Spaziani – già ufficiale della Polizia locale di Roma Capitale in pensione ed esperto nazionale di sistemi autovelox .

“È palese l’uso indiscriminato dell’autovelox da parte di diversi Comuni per far cassa, tra cui Bussi su Tirino, che risulta essere il quinto Comune in Italia per le entrate per multe, sanzioni e ammende, in proporzione alla popolazione, e che solo nel 2020 ha incassato € 2.500.502 euro. Molti Comuni poi non rispettano l’obbligo di rendicontazione delle entrate dalle multe e di come vengono utilizzate, dunque è bene chiedersi e pretendere di conoscere a quali miglioramenti della sicurezza delle infrastrutture sono state destinati gli introiti delle multe da autovelox? Rifare l’asfalto usurato o danneggiato non può essere l’unica misura di garanzia della sicurezza stradale”, dichiara Pino De Dominicis – consigliere comunale di Bussi sul Tirino. Oltre Bussi, c’erano i rappresentanti comunali dei comuni di Scafa, Pianella, Catignano, Pescara: territori costellati di autovelox. Impossibile pensare che la sicurezza stradale possa ridursi alla proliferazione di rilevatori elettronici della velocità, senza alcun intervento sul territorio. E’ inaccettabile che i Comuni preferiscano far cassa sulla distrazione di qualche automobilista invece di prevenire situazioni di pericolo su strada. 

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