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Il Presidente Marsilio difenderà il diritto alla salute degli abruzzesi?

Il 23 ottobre scorso i medici dell’ospedale di Popoli, assieme dal gruppo consiliare del Partito Democratico al Comune attivarono una raccolta firme per contestare la scelta della Regione e della Asl di Pescara di sostituire, mediante fondi Pnrr, la risonanza magnetica installata nel 2017 nel nosocomio popolese, e ancora perfettamente funzionante, con una nuova macchina di eguale potenza.

La sostituzione avrebbe causato non pochi disagi all’utenza, e determinato la necessità di noleggiare un macchinario sostitutivo mobile e di effettuare nuovi lavori di adeguamento dei locali oltre quelli già effettuati nel 2017. Adempimenti che avrebbe richiesto molto più del milione di euro stanziato. L’assessore Verì ha tessuto le lodi del proprio lavoro rimarcando la necessità di sostituire la risonanza e rigettando le accuse di spreco di denaro pubblico. Oggi però si scopre che il Governo Meloni, nell’ultima revisione del Pnrr, ha spostato al 2026 l’intervento che comprende gli investimenti sulle grandi apparecchiature sanitarie. Un rinvio che si ripercuote, oltre che sulla nuova risonanza di Popoli, anche su quella prevista per il nosocomio di Pescara, sui due nuovi mammografi destinati al Santo Spirito e all’ospedale di Penne, sul nuovo acceleratore lineare per la radioterapia sempre del Santo Spirito, nonché sui sistemi radiologici fissi per tutti e tre gli ospedali della Provincia e su numerosi ecografi, gamma camera e tac.

Le urgenze dell’Assessore Verì e della Giunta Marsilio non sembrano quindi essere le stesse del Governo Meloni, per il quale gli investimenti sulle grandi apparecchiature sanitarie possono attendere, mentre le liste d’attesa si allungano e gli utenti abruzzesi e pescaresi vengono spesso costretti a spostarsi da un ospedale all’altro per effettuare gli esami diagnostici. Un calvario che si consuma ogni giorno e si traduce in un via vai di pazienti, spesso in condizioni gravi, che da Pescara devono percorrere 50 km per recarsi a Popoli al solo fine di sottoporsi a risonanza magnetica, dato che a Pescara non è più possibile. Chissà se il Presidente Marsilio ritiene corretta la scelta operata dal capo del Governo, o se invece avrà il coraggio, in qualità di rappresentante degli abruzzesi, di contestarla, in quanto mette nuovamente in discussione il diritto alla salute dei cittadini che rappresenta, costringendoli ad interminabili attese.

L’ennesimo esempio del disastro prodotto dalla destra al governo del Paese e della Regione.

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