
A sei mesi dall’inizio delle celebrazioni per L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026, permangono forti incertezze su programmi, risorse, spazi e governance. A denunciarlo è un gruppo di consiglieri comunali – Stefano Albano, Simona Giannangeli, Paolo Romano, Lorenzo Rotellini – che ha chiesto la convocazione urgente della Terza Commissione consiliare. «Dallo scorso dicembre, quando si è tenuto un primo incontro in Commissione, nessuna informazione concreta è stata più fornita da parte dell’amministrazione», spiegano i consiglieri. «Riceviamo quotidianamente segnalazioni da parte di associazioni culturali, operatori del settore e cittadini che non sanno nulla sul programma, sui fondi previsti, sui luoghi coinvolti e, soprattutto, su chi siano i riferimenti tecnici e politici del progetto». In particolare, si chiede al sindaco Pierluigi Biondi, che detiene la delega alla Cultura, di chiarire il ruolo e lo stato di avanzamento del lavoro dei professori Alessandro Crociata (direttore della candidatura) e Pierluigi Sacco (coordinatore scientifico), oltre a fornire aggiornamenti operativi da parte degli uffici comunali. «La città merita trasparenza e coinvolgimento – si legge nella nota – anche attraverso strumenti pubblici come un sito internet dedicato, che ad oggi non esiste». L’intervento arriva all’indomani della partecipazione del sindaco Biondi a un evento nazionale del suo partito a Firenze sulla cultura come leva di sviluppo. «Se davvero L’Aquila sarà sotto i riflettori d’Italia nel 2026, è tempo di mostrare quale sarà il percorso che intendiamo intraprendere», concludono i consiglieri.