
Le acque di Caramanico, da secoli considerate una ricchezza preziosa, oggi aspettano solo di tornare a scorrere per ridare vita a un territorio che ha costruito attorno alle terme una parte della propria identità. La chiusura dello stabilimento ha lasciato un vuoto enorme, non solo economico ma anche sociale, e ora il dibattito politico torna ad accendersi. Vincenzo D’Incecco, coordinatore regionale della Lega e capogruppo in Regione, ha lanciato un appello chiaro: basta polemiche, serve remare tutti nella stessa direzione. “Caramanico si trova in una situazione difficile – ha dichiarato – frutto di anni di scelte sbagliate e di mancanza di visione. Ma ora è il momento di guardare avanti”. Il percorso non sarà semplice. I curatori stanno portando avanti le procedure di gara e la sfida è trovare condizioni sostenibili che possano attrarre un investitore serio, capace di rilanciare l’intero parco termale. Una sfida che non riguarda solo la politica, ma l’intera comunità. Perché senza coesione, senza la volontà di fare fronte comune, anche le migliori intenzioni rischiano di perdersi. Il centrodestra, ha ricordato D’Incecco, considera da sempre la riapertura delle terme una priorità. Gli interventi della Regione negli ultimi anni lo testimoniano, ma non bastano: serve adesso un passo ulteriore, quello della responsabilità collettiva. Caramanico ha bisogno di unità, di fiducia e di speranza. Non di scontri, non di accuse. Le terme non sono solo muri e vasche, sono parte dell’anima di un paese. Ed è questa anima che tutti insieme dobbiamo provare a far rinascere.









