Il Gup del Tribunale dell’Aquila ha accettato la richiesta del PM Cellini affinchè il caso Quaglieri finisca direttamente a processo senza udienza preliminare. Quaglieri era finito sotto indagine per l’utilizzo, dal 2013 al 2024, di una sim telefonica intestata e pagata per un totale di 6.621,65 euro dal Comune di Trasacco, amministrazione della quale Quaglieri è stato sindaco dal 2012 al 2018 e poi consigliere fino al maggio del 2019, quando è stato eletto per la prima volta consigliere regionale. Il gup ha fissato la udienza collegiale il prossimo 10 dicembre 2024. Il caso Quaglieri è diventato un caso politico tra le stanze del centrodestra: il 10 marzo scorso è stato confermato per il secondo mandato di fila, prima volta nella storia della Regione, ad amministrare l’Abruzzo. E questa è la seconda inchiesta a carico di Quaglieri: la prima sul conflitto di interessi tra la carica politica e la sua professione di medico e amministratore della clinica privata Di Lorenzo. A denunciare il fatto all’Anac fu il consigliere regionale del PD Pierpaolo Petrucci e dal suo gruppo consiliare. L’Anac si è detta non competente invitando la Regione a fare verifiche. Per gli uffici del consiglio regionale e per la giunta per le elezioni non c’è nessun conflitto di interessi.
Insieme a Quaglieri, per la vicenda della Sim, sono finiti sotto processo anche il sindaco di Trasacco, Cesidio Lobene, fedelissimo dell’assessore regionale, e il funzionario comunale Riccardo Tomassetti: per entrambi l’ipotesi di reato è di falso ideologico e depistaggio per avere, una volta scattata la inchiesta, con un blitz di carabinieri e guardia di finanza scattato il 19 giugno scorso con perquisizioni e sequestri, tentato di fare atti per “coprire” i rilievi contestati dalla procura.