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SULMONA – Si torna a Roma per ribadire il secco no alla centrale e al metanodotto Snam. In vista della convocazione del Ministero per il prossimo 26 ottobre si riaccende la battaglia in un momento decisivo. Contrarietà all’insediamento della Snam aveva già espresso nei giorni scorsi il sindaco di Sulmona Annamaria Casini. Ribadiremo la nostra contrarietà al metanodotto», incalza Casini. «Ho incontrato, insieme ai consiglieri comunali e all’assessore Alessandra Vella, a Palazzo San Francesco, i rappresentanti dei Comitati ambientalisti no Snam e collettivo Altrementi in vista della riunione di giovedì a Roma, dove il Comune di Sulmona è stato convocato insieme alle Regioni e ai Comuni coinvolti dal passaggio del metanodotto che la Snam intende costruire da Sulmona a Foligno». Il fermo no oggi è arrivato anche dal sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino. “Giovedì a Roma, nell’incontro al Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio, ribadirò a chiare lettere il no dell’amministrazione comunale di Pratola Peligna al progetto del metanodotto Sulmona – Foligno”- annuncia Di Nino- “come ho già fatto in campagna elettorale sottoscrivendo un documento insieme con gli altri candidati a Sindaco intervenuti a un incontro pubblico sul tema. Perché saranno sì opere di interesse strategico come ha indicato il decreto Sblocca Italia del 2014, ma in questo caso la loro indifferibilità e urgenza si scontra con le caratteristiche del nostro territorio e con la sua vocazione ambientale”. Per il sindaco di Pratola “con forza e determinazione si dovrà provare fino alla fine a scongiurare una scelta contro la volontà del territorio”. Il progetto prevede la realizzazione di una centrale di combustione gas con gasdotto nei pressi del cimitero, a Case Pente, in un’area di 12 ettari. Dei 687 chilometri del metanodotto che corre da Massafra a Minerbio, diviso in cinque grandi tronconi, solo il primo è stato realizzato. Da Biccari a Massafra il gas passa dentro le nuove tubature, mentre il secondo tratto Biccari-Campochiaro è stato autorizzato e sono in corso gli espropri dei terreni. Il progetto prevede, poi, una centrale di compressione a Sulmona e gli ultimi tre tratti Sulmona-Foligno, Foligno-Sestino e Sestino-Minerbio. L’iter della centrale è fermo sul tavolo del governo, dopo che è stata negata l’intesa Stato-Regione.

Andrea D’Aurelio

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