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PRATOLA PELIGNA – “Non un programma elettorale fine a se stesso ma un progetto condiviso con i cittadini che devono tornare al centro e al cuore della città”. Si è presentata così l’ex Vice Presidente della Provincia dell’Aquila Antonella Di Nino che ieri ha inaugurato la campagna elettorale da candidato sindaco per le prossime elezioni comunali di Pratola Peligna con il primo di una serie di incontri per la formazione del programma condiviso con gli elettori. Davanti a una sala Avorio piena di famiglie e cittadini pratolani la Di Nino ha lanciato lo slogan della “Pratola Bellissima”, partendo dal recupero del “disabitato”, tema che ritiene fondamentale per Pratola. “Ci sono una serie di ruderi disseminati nel paese per i quali da troppo tempo non si è mai presa nessuna misura. La mia idea è quella di una ricostruzione condivisa e i protagonisti sono studenti, professionisti, imprese e amministrazione comunale”- spiega Di Nino che con tanto di slide alla mano ha mostrato tutti gli edifici abbandonati e in disuso e ha lanciato la sfida della rivitalizzazione nel corso di un animato dibattito durato all’incirca un’ora e mezza, moderato dal giornalista Pasquale Lancia. Il coordinatore provinciale di Forza Italia è entrata poi nel merito nella sfida elettorale. “Correrò con il mio unico simbolo che è la bandiera di Pratola. Le appartenenze vanno sempre salvaguardate e riconosciute in segno di rispetto verso se stessi e verso gli altri”- è convinta il candidato sindaco- spiegando che “la squadra che mi sta aiutando è fatta di persone genuine e libere che hanno a cuore una Pratola Bellissima”. Antonella Di Nino non risparmia l’augurio ai suoi avversari politici, in particolare all’ex vice sindaco Alessandra Tomassilli. “Chi ci mette la faccia va sempre rispettato. Ho già formulato il mio in bocca al lupo nell’auspicio che questa sia una campagna elettorale fatta di correttezza e onestà intellettuale anche se il mio pensiero non lo rivolgo ai miei avversari ma alla mia Pratola”- ha concluso la Di Nino- dando l’appuntamento a tutti al prossimo incontro.

Andrea D’Aurelio

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