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Sulmona – Cittadini ed imprese attendono ormai da anni le nuove norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale visto che si tratterebbe di uno strumento in grado di dare impulso all’economia. Sull’argomento interviene il consigliere comunale de La Città che Vogliamo Bruno Di Masci che ha presentato un’interrogazione al sindaco Annamaria Casini in merito alla mancata approvazione della variante specifica. L’esponente della minoranza fa notare che il provvedimento rappresenta un’esigenza risalente a molti anni addietro, addirittura al 1996 (cioè quando era sindaco proprio Di Masci), e che l’iter ha avuto una lenta definizione nelle amministrazioni che si sono susseguite fino a giungere alla delibera di consiglio comunale dell’11 luglio 2015 che ha portato all’approvazione delle controdeduzioni alle osservazioni ed al recepimento dei pareri. “Manca – rileva Di Masci – l’ultimo atto di definitiva approvazione da parte dell’assise civica, previa verifica di conflitto di interesse dei suoi membri. Le nuove norme lasciano inalterata la zonizzazione del Prg, né modificano i parametri urbanistici ed edilizi delle stesse, ma in alcuni punti correggono o precisano regole di intervento che di fatto consentono una migliore edificabilità”. Bruno Di Masci già dalla campagna elettorale aveva annunciato il suo impegno per giungere all’approvazione rapida delle norme tecniche di attuazione del Prg. Se fosse stato eletto sindaco Di Masci si era dichiarato pronto a portare la questione nella prima seduta del consiglio comunale. Adesso, dai banchi dell’opposizione, sollecita lo sblocco della situazione interrogandosi sui motivi ostativi che impediscono la definitiva approvazione che “costituisce certamente un aiuto al rilancio del settore edilizio e dell’economia del territorio perché la nuova normativa è da tempo fortemente richiesta dalle imprese, dai tecnici del settore e soprattutto dai nostri concittadini che, con il contesto di forte crisi economica, hanno progetti ed iniziative in sospeso nell’attesa che entri in vigore”.

Domenico Verlingieri

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