
All’Aquila scatta l’allarme rifiuti. La ASM S.p.A. – l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti in città e nei comuni soci – ha inviato lo scorso 22 ottobre una comunicazione ufficiale al Comune, segnalando il rischio concreto di interruzione o grave irregolarità del servizio pubblico di raccolta. Una prospettiva che, se confermata, potrebbe trasformarsi in una vera emergenza igienico-sanitaria, con gravi conseguenze per la salute pubblica e per l’immagine stessa della città. A denunciare la situazione è Paolo Romano, consigliere comunale di L’Aquila Nuova, che parla di una crisi annunciata: «Quanto temevamo da mesi si è purtroppo avverato. ASM non vive, sopravvive. I debiti si accumulano, i pagamenti vengono ritardati, i servizi peggiorano, mentre l’Amministrazione resta a guardare». Nella lettera inviata al Comune, l’Azienda descrive un quadro preoccupante: mancanza di liquidità, aumento dei costi indifferibili, e difficoltà operative tali da mettere a rischio la continuità del servizio. I pericoli elencati sono pesanti: accumulo incontrollato dei rifiuti, proliferazione di parassiti, danni d’immagine e possibili sanzioni per interruzione di un servizio essenziale. Per Romano, le responsabilità politiche sono evidenti: «Il sindaco Biondi, che è anche presidente dell’Autorità di Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani, ha preferito investire su operazioni di facciata anziché sulla qualità e la stabilità dei servizi pubblici. Così oggi i cittadini pagano due volte: con tasse altissime e con un servizio che si sta sgretolando». I disservizi, infatti, sono già visibili: rifiuti non ritirati, degrado crescente nelle frazioni, nei quartieri e nel centro storico. A tutto ciò si aggiunge la situazione dei 14 lavoratori interinali rimasti senza contratto, a causa dei debiti accumulati da ASM verso la società che li gestiva. «È un colpo durissimo – spiega Romano – sia per la capacità operativa dell’azienda, sia per le famiglie coinvolte. I dipendenti fanno il possibile, ma non possono essere lasciati soli». A rendere il quadro ancora più critico, la mancanza di un management stabile da due mesi, in un clima politico bloccato dalle tensioni interne alla maggioranza. «Una società senza guida, senza piano industriale e senza prospettiva – sottolinea il consigliere – è l’immagine plastica di una gestione autoreferenziale». Nel prossimo Consiglio comunale, l’opposizione presenterà un ordine del giorno con proposte concrete per garantire la continuità del servizio e il rilancio dell’azienda:
– adeguamento del corrispettivo del contratto di servizio alle nuove condizioni economiche;
– ricapitalizzazione della società;
– piano industriale con investimenti e programmazione pluriennale;
– contributo straordinario per l’emergenza di liquidità;
– stanziamento stabile per la manutenzione del verde.
«Serve una riflessione seria sul modello di gestione dei servizi pubblici – conclude Romano – ma serve soprattutto la consapevolezza che L’Aquila sta smottando sotto il peso delle sue stesse criticità. È tempo di cambiare rotta, prima che la città resti sommersa, non solo dai rifiuti ma dall’indifferenza».









