
La senatrice abruzzese denuncia l’immobilismo delle istituzioni: “Sulmona e la Valle Peligna abbandonate”
“Il governo ha fatto finta di non vedere, ora la crisi è esplosa con la procedura fallimentare avviata negli Stati Uniti. È il momento di agire, prima che sia troppo tardi”. A lanciare l’allarme è la senatrice del Movimento 5 Stelle Gabriella Di Girolamo, che torna a sollecitare l’apertura urgente di un tavolo di crisi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per affrontare il caso Marelli, colosso della componentistica auto finito in difficoltà. La multinazionale ha infatti avviato una procedura di Chapter 11 – una forma di ristrutturazione fallimentare – presso il tribunale americano. Una scelta che, secondo Di Girolamo, rischia di avere ripercussioni gravissime sull’occupazione in Italia, dove sono coinvolti circa 6.000 lavoratori distribuiti in 10 stabilimenti. A Sulmona, lo stabilimento impiega 444 persone, da anni in attesa di risposte certe. “È dal 2023 che chiedo l’intervento del governo. Sono già quattro le interrogazioni depositate, e oggi sto presentando la quinta. Ma finora, dal ministro Urso e dalla presidente Meloni, solo silenzi e rassicurazioni vaghe”, denuncia la senatrice. “Anche la Regione Abruzzo è rimasta immobile: nessuna richiesta di tavolo di crisi, nessun passo concreto. Eppure, parliamo di una delle realtà strategiche per il nostro territorio”. La senatrice sottolinea come il comparto automotive in Abruzzo rappresenti una colonna portante dell’economia regionale: 25.000 addetti, 8 miliardi di euro di fatturato e oltre il 15% del PIL industriale. “La crisi della Marelli non riguarda solo una fabbrica: è un’emergenza che colpisce l’intera Valle Peligna e potrebbe innescare un effetto domino devastante per il tessuto socio-economico abruzzese”, avverte. “Non si tratta di bandiere politiche o slogan da campagna elettorale – conclude Di Girolamo – In gioco ci sono il lavoro, il futuro e la dignità di centinaia di famiglie. Ora servono risposte vere, non più promesse”. L’appello è chiaro: il governo apra subito un confronto con azienda, sindacati e istituzioni locali per salvare i posti di lavoro e garantire un futuro al polo produttivo abruzzese.