
Formazione, prevenzione e consapevolezza: sono queste le parole chiave della giornata dedicata alla cybersicurezza, organizzata oggi dalla Regione Abruzzo, in collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Formez PA, nella Sala Ipogea del Consiglio Regionale, all’Aquila. Un incontro importante pensato per amministratori, dirigenti, funzionari pubblici e operatori del settore sanitario, che ha avuto l’obiettivo di fornire strumenti concreti per prevenire e gestire i rischi informatici, sempre più frequenti anche nelle amministrazioni pubbliche. “La formazione è fondamentale per affrontare le nuove minacce digitali. Dopo gli attacchi subiti, la Regione ha reagito con prontezza, come riconosciuto anche dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Ma ora serve diffondere le competenze in tutto il sistema pubblico”, ha spiegato il presidente della Regione Marco Marsilio, intervenuto all’incontro. Marsilio ha sottolineato l’urgenza di proteggere meglio i dati dei cittadini, soprattutto nel settore della sanità, sempre più esposto ad attacchi hacker. “Viviamo in un’epoca in cui tutto è digitale. I servizi pubblici devono essere sicuri e affidabili, anche perché gli attacchi informatici non risparmiano nessuno, e coinvolgono sempre più spesso anche enti locali e ospedali”.
Durante la giornata si è parlato in modo chiaro delle principali minacce digitali, di come evitarle e di quali strategie adottare per proteggere i dati sensibili. Sono intervenuti esperti e autorità del settore, tra cui: Nunzia Ciardi, vicedirettore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale; Nicoletta Verì, assessore regionale alla sanità; Riccardo Urbani, consulente per la digitalizzazione e capo della task force di recupero della ASL 1; Patrick Cococcia, dirigente informatico della Regione Abruzzo Uno dei punti centrali della giornata è stato il grave attacco informatico subito dalla ASL 1 dell’Aquila, con richiesta di riscatto. “È stato uno degli attacchi peggiori che possono colpire una struttura sanitaria”, ha detto Riccardo Urbani, “ma è anche da lì che abbiamo iniziato a costruire una risposta più forte, avviando un progetto per mettere in sicurezza l’intero sistema sanitario regionale”. Urbani ha ricordato che la cybersicurezza non riguarda solo gli esperti, ma deve coinvolgere tutti, anche chi lavora nei reparti o negli uffici. “Serve una cultura della sicurezza digitale, perché oggi ogni errore può mettere a rischio dati vitali”. A concludere l’incontro è stata Nunzia Ciardi, che ha lanciato un messaggio chiaro: “Nel 2024 gli attacchi informatici sono aumentati del 30% rispetto al 2023, e sono quadruplicati dal 2020. Nessuno può sentirsi al sicuro o escluso da questo tema. La sicurezza informatica riguarda tutti: cittadini, dipendenti pubblici e dirigenti”.