
Dopo lo stop del Tar al decreto ministeriale, l’associazione dei Comuni chiede ascolto per sindaci e amministratori locali
“Se davvero si apre una nuova fase sulla definizione delle aree idonee alla produzione di energia rinnovabile, allora sia garantito il coinvolgimento pieno di sindaci e amministratori, soprattutto dei territori più sensibili.” È il messaggio lanciato da ALI Abruzzo (Autonomie Locali Italiane) attraverso il presidente Angelo Radica e il referente per la provincia dell’Aquila Enzo Di Natale, dopo la recente bocciatura da parte del Tar del Lazio del decreto ministeriale sulle aree idonee per le rinnovabili. Il pronunciamento del Tar apre di fatto a un possibile superamento dell’iter legislativo: solo due mesi fa, infatti, il Consiglio regionale d’Abruzzo aveva approvato una legge in merito, oggi destinata a essere riconsiderata. “Sarà necessario – spiegano Radica e Di Natale – che il Ministero dell’Ambiente riscriva il decreto tenendo conto dei rilievi dei giudici, e che la Regione adatti la normativa regionale ai nuovi criteri. In questa fase di ripartenza serve ascoltare davvero i territori: i Comuni, le aree protette, le zone agricole di pregio come il Fucino.” ALI Abruzzo richiama la necessità di bilanciare la transizione energetica con la tutela del paesaggio: “Sì all’energia green, ma non a scapito del patrimonio naturale e agricolo. Secondo il Rapporto Ispra 2025, l’80% degli obiettivi del Pniec al 2030 può essere raggiunto privilegiando le aree industriali dismesse, cave abbandonate, parcheggi di grandi strutture. Per favorire questo indirizzo occorre però rimodulare gli incentivi pubblici, aumentandoli per chi investe in questi spazi già compromessi.” Infine, un appello al buonsenso istituzionale: “Se davvero vogliamo una transizione giusta e sostenibile, non si può decidere tutto dall’alto. È tempo di un confronto vero con i territori.”