SULMONA – E’ stato celebrato Il Congresso cittadino del Circolo del Partito Democratico di Sulmona per la elezione del segretario nazionale. Questi i risultati del voto:
Stefano Bonaccini 71 voti, Elly Schlein 50 voti, Gianni Cuperlo 2 e Paola De Micheli 1 voto.
Prima dei lavori abbiamo ascoltato il Segretario del Circolo Franco Casciani. Ci è parso abbastanza ottimista.
I lavori del congresso sono iniziati quasi puntualmente alle ore 18.00 con la presentazione delle mozioni Bonaccini e Schlein.
Come previsto polemiche e difficoltà non sono mancate, alcuni appartenenti al gruppo facente capo all’ex sindaco Professor Bruno Di Masci, si sono presentati nella sede del circolo in corso Ovidio ed hanno chiesto di votare. Da qui il diniego del Segretario Franco Casciani che ancora una volta ha esposto le decisioni degli organi superiori del partito e dei componenti del seggio che hanno respinto la richiesta di voto. Alcuni iscritti al partito hanno in qualche modo reagito sostenendo le decisioni della dirigenza del Circolo. Le discussioni molto accese, comunque nei limiti della correttezza, non sono mancate, tanto che alcuni soci, regolarmente iscritti, hanno parlato di “Truppe cammellate “ che hanno invaso la sede ed hanno espresso disappunto per il brutto messaggio che si è lanciato alla pubblica opinione.
Alcuni iscritti ci hanno anche rappresentato il loro pensiero sul tentativo del gruppo c.d. dimasciano di rientrare nel partito: non tanto per partecipare al voto odierno il cui risultato ben poco influisce sulla scelta del segretario nazionale, ma vogliono rientrare nel partito – ci hanno detto – per assumere la dirigenza del circolo, come una volta, ed influire sulle scelte dell’ attuale amministrazione Di Piero, o addirittura condizionarla. Questo dicono apertamente alcuni iscritti.
Il Congresso cittadino dunque è concluso.
Prossimo appuntamento il 26 febbraio quando si terranno in pubblico le così dette primarie. Sarà allestito in piazza un gazebo con le urne. Tutti possono votare ed esprimere la loro preferenza, purché sottoscrivano una dichiarazione di vicinanza al Partito Democratico.