
È stato siglato oggi a Roma un importante Protocollo d’Intesa tra il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, e la Segretaria Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), Maria Chiara Prodi. Al centro dell’accordo, la promozione della Flat Tax al 7% destinata ai pensionati italiani residenti all’estero che decidono di trasferirsi nell’Appennino centrale. L’iniziativa punta a far conoscere questo strumento fiscale già attivo e a incentivare il rientro in Italia dei connazionali, contribuendo così alla rinascita economica e sociale del cratere sismico del 2016, un’area che comprende 138 comuni in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, tra cui Norcia, Amatrice, Ascoli Piceno, Macerata e Spoleto. La Flat Tax al 7%, prevista dall’articolo 24-ter del TUIR, consente ai pensionati residenti all’estero da almeno cinque anni di beneficiare di un regime fiscale agevolato, a patto che il reddito da pensione provenga da un ente straniero e che il trasferimento avvenga in comuni con meno di 20.000 abitanti situati nel Mezzogiorno o, come in questo caso, nei territori colpiti dal sisma. Il Commissario Guido Castelli ha sottolineato il valore strategico di questa intesa: “La vasta rete di comunità italiane nel mondo rappresenta un patrimonio prezioso. Con questo Protocollo vogliamo parlare a loro, offrendo una concreta opportunità di ritorno. L’Appennino centrale ha bisogno di nuova linfa: borghi immersi nella natura, ricchi di storia, pronti ad accogliere chi desidera una qualità della vita autentica e serena.” Maria Chiara Prodi, Segretaria Generale del CGIE, ha evidenziato la portata politica dell’accordo: “Questo Protocollo segna una nuova fase nella consiliatura del CGIE. Vogliamo restituire centralità agli italiani all’estero e coinvolgerli attivamente nei processi di ricostruzione e rilancio del Paese.” Entusiasta anche Giuseppe Stabile, Vicesegretario Generale del CGIE per l’Europa e l’Africa del Nord, che ha avuto un ruolo chiave nella realizzazione dell’accordo: “Ringrazio il Commissario Castelli per la sua visione. Questo passo rappresenta un ponte tra l’Italia e i suoi figli nel mondo, che oggi possono guardare al ritorno in patria come a un’opportunità concreta.” Il Senatore Roberto Menia ha infine ricordato il valore simbolico dell’iniziativa: “Una firma che cade nel ventennale della morte di Giovanni Paolo II, un Papa che abbatté muri. Anche noi oggi lavoriamo per ricostruire, restituire vita e futuro a territori feriti.” Attraverso il Protocollo, il CGIE e il Commissario si impegnano a informare le comunità italiane all’estero, organizzando eventi e campagne dedicate, e a sostenere la promozione turistica e culturale dell’Appennino centrale. Non solo: le parti collaboreranno anche per proporre nuove misure legislative volte a rafforzare il legame tra le comunità estere e i territori del cratere sismico. In un momento in cui molte aree interne italiane cercano una rinascita, questa intesa rappresenta una concreta occasione di rilancio, che unisce la ricostruzione post-sisma alla valorizzazione del capitale umano italiano nel mondo.