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SULMONA – Chiusa la Fonderia all’Abbazia Celestiniana di Sulmona si aprono le polemiche. La raffica di commenti sui social riguardano le ragazze utilizzate come porta ombrelli nel corso della tavola rotonda. Hanno riparato dalla pioggia e dal sole il Governatore dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso e il Ministro alla Coesione Territoriale Claudio De Vincenti. Se qualcuno più di tanto non si scandalizza in molti montano la polemica su facebook, parlando di ritorno al Medioevo. Una scena che non è sfuggita nemmeno alla stampa nazionale tant’è che il Fatto Quotidiano titola così: “Dall’Abruzzo un’idea per il futuro dei giovani: basta portaborse, avanti portaombrelli”. Non sono bastate nemmeno le spiegazioni del portavoce della Presidenza della Regione che ha definito l’episodio “una non-notizia, una boutade estiva giustificabile solo da una domenica senza la possibilità di andare in spiaggia”. Ma le polemiche arrivano anche sui contenuti della Fonderia. “E’ stata quasi una riunione tra amici e amichetti. Una festa di compleanno”- interviene il coordinatore di Italica Alberto Di Giandomenico- “è qualcosa di autocelebrativo e chi ha partecipato è un burattino in mano ad altri”. Secondo Di Giandomenico il problema sta proprio nei temi e negli argomenti trattati. “Sono venuti a parlarci dell’ospedale o piuttosto del nuovo presidio e dell’ala vecchia, della biblioteca chiusa, delle nostre imprese che non vanno perché gli uffici sono ancora bloccati, di via Turati che è ancora chiusa?”- si chiede il referente di Italica- ribadendo che la Fonderia è “un atto celebrativo di Luciano D’Alfonso”. E non finisce qui. Dicono la loro anche i comitati cittadini per l’ambiente. “Ci chiediamo come possano conciliarsi gli interventi di valorizzazione e sviluppo turistico strategico integrato e sostenibile con recupero di borghi di aree interne, per cui il Presidente D’Alfonso ha anche sottoscritto un protocollo d’intesa con i Sindaci dei Borghi più belli d’Italia e dei Borghi Autentici, (nella sola Valle Peligna ne sono presenti ben sette), con le pesanti spoliazioni che il nostro territorio e l’Abruzzo interno stanno subendo: ospedale, rischio chiusura del Tribunale, chiusura della polfer, chiusura dell’Agenzia per la Promozione Culturale, chiusura dello sportello Ater e con una infrastruttura dall’elevato impatto ambientale come il gasdotto e la centrale di compressione?”- rilevano i comitati da anni impegnati per scongiurare la realizzazione dell’opera.

Andrea D’Aurelio

(Foto Ansa)

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