SULMONA – Partita chiusa nel giro di una settimana. Il lungo direttivo regionale in casa Pd, tenutosi ieri sera all’Aquila, avrebbe prodotto confronti serrati ma alla fine la costituzione del gruppo dei dem a Palazzo San Francesco, che è diventato l’argomento dell’ultimo minuto, potrebbe arrivare e non in tempi lunghi. “Pensiamo di chiudere in una settimanaâ€- afferma a Onda Tg il consigliere comunale Bruno Di Masci che insieme a Antonio Di Rienzo e Fabio Ranalli aveva annunciato di disertare le sedute consiliari di Palazzo San Francesco fino alla costituzione del gruppo consiliare. I tre quindi potrebbero tornare in aula a breve. Ieri il consigliere Bruno Di Masci, il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e l’ex Presidente del circolo Pd Roberta Salvati si sono ritrovati seduti sullo stesso tavolo. L’intesa è già arrivata? “Il confronto serrato c’è stato ma con loro non può esserci intesa politica, io sono in maggioranza e i tre consiglieri devono relazionarsi con i vertici regionali del partitoâ€- interviene Roberta Salvati che in giornata ha diffuso un lungo comunicato che chiosa con i buoni auspici: “invito i consiglieri di minoranza a mettere da parte le beghe di partito ed a partecipare ai prossimi consigli comunali, perché viene prima il bene della città e poi tutto il resto. In ultimo spero che il partito regionale conceda il simbolo al costituendo gruppo Pd in consiglio comunale, facendo i miei migliori auguri ai consiglieri Di Masci , Di Rienzo e Ranalli”. Ma Salvati torna anche sui grandi temi, sul regolamento comunale e le contrapposizioni. “Siamo di fronte ad attacchi strumentali che hanno il solo scopo di intimidire la presidente del Consiglio, da parte di chi non ha nemmeno letto il regolamento comunale.
Il vero dato politico é che per l’ennesima volta il circolo del Pd Sulmona é riuscito nel risultato di essere sconfessato nella sua linea politica, prima validato ad ottenere il simbolo, subito dopo invalidato dallo stesso pdâ€- rimarca Salvati che ha rinunciato alla presidenza del circolo ma non manca di dire la sua. Se il nodo del costituendo gruppo potrebbe essere sciolto a breve, come è ancora da vedere, è evidente che il caso Pd è diventato il caso di tutti. Dalla minoranza che, per solidarietà istituzionale, abbandona l’aula alla maggioranza che, pur passando all’attacco, ha sempre il Pd sulla bocca. Ma è questione di una settimana.
Andrea D’Aurelio
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