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l Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha intimato a Strada dei Parchi, la società concessionaria di A24 e A25, di effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica all’interno delle gallerie. Un lavoro lungo e complesso che dovrebbe concludersi entro il prossimo 20 novembre. Tuttavia, preliminarmente i tunnel dovrebbero essere sottoposti ad una sorta di ‘lavaggio’ per verificare la presenza di eventuali criticità statiche; ciò comporterebbe il rischio di inquinamento della falda acquifera: in sostanza, si dovrebbe interrompere l’erogazione idrica.

A rivelare il piano del Ministero è stato Placido Migliorino, il super dirigente del Mit che sta incalzando Strada dei Parchi, la società del gruppo Toto che detiene la concessione di A24 e A25, affinché proceda subito ai controlli.

“La galleria del Gran Sasso, come tutte – dice Migliorino- ha bisogno di essere ispezionata per poter valutare se ci sono problemi di distacco del calcestruzzo, della volta, insomma se le condizioni di transito sono sicure oppure no. Per fare questo c’è bisogno di un lavaggio, ma sembra che l’Asl abbia chiesto di farlo a settembre. Io ho detto che o si dimostra in maniera alternativa che ci sono le condizioni di sicurezza adeguate per gestire il transito e la circolazione oppure il lavaggio si deve fare subito. Nel caso in cui non si dovesse fare subito e non venissero dimostrate le condizioni di sicurezza si deve chiudere la galleria”.

E la Asl di Teramo è subito intervenuta chiedendo di procrastinare i lavori alla fine della stagione estiva per evitare problemi di approvvigionamento idrico lungo la costa abruzzese.

Intanto, il Ministero continua a pressare Strada dei Parchi e c’è addirittura chi paventa la possibilità che possa giungere in Prefettura una richiesta di chiusura del tunnel per l’esecuzione dei lavori

“E’ una cosa molto grave; ieri sera ho chiamato il Ministro delle Infrastrutture che non aveva nessuna informazione su questa brutta novità“, il commento del presidente della Giunta regionale Marco Marsilio. “Dobbiamo registrare che c’è un conflitto tra strutture dello Stato: da una parte, il Ministero intima a Strada dei Parchi dall’altra la Asl, vieta di fare il ‘lavaggio’ propedeutico perché comporterebbe l’interruzione della erogazione dell’acqua potabile”.

L’acquifero del Gran Sasso – ha proseguito Marsilio – “è un sistema complesso tant’è che abbiamo sollecitato e ottenuto la nomina di un commissario; tuttavia il governo ci sta mettendo tempo e se si ritarda la soluzione strutturale del problema non può essere affrontata con le normative ordinarie. O si interviene agendo con poteri speciali e mettendo in pratica quanto stabilito dalla legge, o rischiamo davvero la chiusura dell’infrastruttura. Sarebbe un colpo mortale per la nostra economia”.

“Adesso – dice ancora Migliorino – stiamo lavorando con l’Università di Chieti-Pescara per vedere se è possibile con un protocollo nuovo e innovativo posticipare questi controlli a settembre. Parliamo di indagini supplementari diverse dal lavaggio. La settimana prossima faremo anche delle prove per avere un riscontro. Un metodo che abbiamo già utilizzato a Genova. Se non dovesse risultare soddisfacente o si lava o si chiude, c’è poco da discutere. Verrà utilizzato, come a Genova, il georadar, accelerometri e altri strumenti. L’obiettivo è differire il lavaggio di un mese e mezzo verificando che non ci sono condizioni di pregiudizio al transito”.

 

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