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A leggere i comunicati del Municipio di Sulmona, viene da chiedersi quali percorsi logici seguano la sig.ra Casini ed il suo ufficio stampa.

Apprendiamo, difatti, dalla sua ultima esternazione, che per colpa dei partiti di destra e di sinistra, che non hanno fatto appelli, poche persone si sono sottoposte allo screening per il covid.

E apprendiamo che l’attuale situazione sanitaria relativa all’Ospedale di Sulmona sarebbe da addebitare ad altri, tra i quali il PD, che a suo dire è distratto.

Con la pazienza che la politica richiede, e che la sig.ra Casini non conosce, le consigliamo di rileggersi gli inviti – fatti a marzo da questo circolo – non solo a collaborare, ma anche a scegliere quale destino dovesse avere il nostro nosocomio, proprio per evitare la situazione che stiamo vivendo.

Così come le consigliamo di rileggersi la delibera con cui lei e i suoi complici declassavano l’Ospedale di Sulmona ad ospedale di base; proprio quanto richiesto dal suo mandante ed ex assessore regionale “35 delibere”.

E non fu forse lei a consentire ad agosto la Fiera dell’Assunta e la  manifestazione “Street Food” con l’epidemia già in ripresa? Perché noi non fummo e, ad onor del vero, neppure il centrodestra.

Siamo avversari politici implacabili, certo, ma distratti no, al punto che, per esempio, sollevammo perplessità sulla determina comunale di 45.000 euro in favore del figlio del consigliere comunale Di Masci e l’assunzione della moglie dell’assessore alle partecipate alla cooperativa Satic.

Passando al gossip, come non richiamare la polemica becera che lei ha pensato di armare contro l’on. Sgarbi, con il risultato di offrire al noto critico d’arte e Presidente dell’importante Premio Sulmona, nonchè abile provocatore, la possibilità di scudisciare lei e le sue altrettanto improvvide soccorritrici?

D’altronde che sia litigiosa e divisiva non è una novità. Da Gabriele Cirilli a Marsilio, dai sindaci autonomi agli innumerevoli assessori caricati e scaricati a comando e addirittura da lei querelati e poi assolti in giudizio: tutti passati per le armi.

Ci spiace, sindaca, delle sue uscite ancora così livorose a fine mandato.

Lei non ha mai imparato a distinguere tra un ragionamento politico, da un lato, e quanto le suggeriscono i cattivi maestri o il suo brutto carattere, dall’altro.

Ed è sempre la città, così mortificata economicamente, socialmente e culturalmente, a pagare il prezzo dalle sue condotte dannose ed inappropriate.

Taccia sindaca, taccia: ce ne gioveremmo tutti, ma soprattutto la città, che lei ha così maldestramente ed inadeguatamente cercato di rappresentare, senza mia riuscirci, con supponenza fino alla fine.

A Sulmona e per Sulmona stiamo già scrivendo una nuova storia.

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