

Sarà una cabina di regia interistituzionale a coordinare e definire i servizi socio-sanitari e di inclusione socio-lavorativa per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Roberto Santangelo. Il nuovo organismo nasce dal recepimento dell’accordo tra Stato e Regioni e avrà il compito di attuare il Piano di azione regionale triennale, monitorando l’applicazione e recependo le esigenze provenienti dai territori. L’obiettivo è offrire percorsi di reinserimento efficaci e dignitosi, contribuendo alla sicurezza sociale e alla riduzione della recidiva. «La cabina di regia – spiega l’assessore Santangelo – è una risposta di civiltà. Rappresenta un passo concreto verso politiche inclusive che garantiscano al detenuto reali opportunità di reinserimento e alla società strumenti di coesione e prevenzione». L’organismo avrà funzioni operative e potrà intervenire in diversi ambiti: Istruzione, orientamento e formazione professionale – Inserimento lavorativo – sostegno alle famiglie dei detenuti – Housing sociale – Giustizia riparativa – Continuità terapeutica e assistenziale, laddove necessaria. La cabina di regia sarà presieduta dallo stesso assessore alle Politiche sociali e composta da rappresentanti dei Dipartimenti regionali di Lavoro, Sviluppo economico e Salute, oltre a: Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, Direzione dell’Ufficio esecuzione penale, Direzione del Centro di giustizia minorile, Presidente regionale di Anci, Garante regionale dei detenuti. Con questo provvedimento, la Regione Abruzzo si dota di uno strumento strutturale per affrontare in modo coordinato e integrato le sfide legate all’inclusione sociale delle persone detenute, favorendo una cultura della responsabilità e del reinserimento attivo.
