
La Giunta regionale ha approvato lo schema di protocollo d’intesa volto a favorire l’inserimento lavorativo dei titolari di protezione internazionale e di altri cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità. Il provvedimento, promosso dall’assessore alle Attività produttive, Tiziana Magnacca, è il risultato di una serie di incontri con le quattro prefetture abruzzesi, che hanno aderito all’iniziativa. “Si tratta di un importante passo avanti verso l’integrazione,” ha dichiarato l’assessore Magnacca. “Questo protocollo riconosce i cittadini stranieri come una risorsa e amplia la platea dei destinatari del Programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori), offrendo percorsi di formazione e politiche attive nel campo del lavoro. Inoltre, il programma punta a migliorare i livelli di competenza e la conoscenza della lingua italiana, elemento fondamentale per un’efficace integrazione lavorativa.” Lo schema di protocollo d’intesa sarà sottoscritto con gli uffici territoriali del Governo in Abruzzo e prevede l’utilizzo del Programma GOL, finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per sostenere l’inclusione lavorativa dei migranti accolti nel Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI). L’obiettivo è rafforzare il processo di inserimento socio-lavorativo, riducendo le barriere all’accesso all’occupazione e favorendo percorsi di crescita professionale per le persone più vulnerabili. L’assessore Magnacca ha sottolineato l’importanza di un approccio che tenga conto delle specifiche esigenze di ogni individuo, superando ostacoli e differenze di genere. “L’inclusione lavorativa non è solo un obiettivo sociale, ma una strategia di sviluppo per l’intera comunità. Attraverso strumenti mirati, possiamo affrontare le sfide del mercato del lavoro e garantire pari opportunità a tutti i cittadini.” L’intesa tra Regione Abruzzo e Prefetture rappresenta un modello di collaborazione istituzionale per la promozione di politiche attive che favoriscano l’accesso al lavoro e la piena integrazione sociale, consolidando il ruolo del territorio come esempio di accoglienza e inclusione.