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SULMONA – “L’incontro con il ministro non c’è mai stato, i comuni non sono stati rimborsati e dei finanziamenti manco l’ombra”. E’ un Franco Iezzi contrariato quello che interviene sui social contro la Regione e il suo Presidente Luciano D’Alfonso a sei mesi di distanza dall’incendio del Morrone. Uno sfogo-denuncia che ripercorre le tappe della gestione incendio ma anche gli impegni disattesi sul post-emergenza. “Durante la fase acuta dell’incendio del Morrone, nel puerile tentativo di coprire responsabilità tutte in capo alla Regione, relative alla mancata manutenzione dei boschi, si inventò che la colpa della diffusione delle fiamme era del presidente del Parco della Majella che era “allergico” alla corretta gestione del sottobosco e che per questo sarebbe stato sostituito – scrive Iezzi su Facebook – poi il 13 settembre scorso, ad incendio spento, D’Alfonso convocò i sindaci interessati e autorità varie, avendo particolare cura di tenere fuori solo il Parco Majella, l’ente nazionale che per legge ha competenza nel territorio interessato dagli incendi, commettendo così una grave scorrettezza istituzionale, mai vista, basata sull’arroganza tutta dalfonsiana. In quella occasione dopo il suo immancabile sermone, ai pochi sindaci intervenuti promise che li avrebbe portati in delegazione dal ministro Galletti per ottenere il rimborso delle spese sostenute dai comuni e sopratutto il necessario finanziamento delle opere necessarie per il ripristino e recupero delle aree interessate dagli incendi”. Iezzi quindi prosegue: “Manco a dirlo l’incontro con il ministro non c’è mai stato, i comuni non sono stati rimborsati e dei finanziamenti manco l’ombra. Nessuno gli ha chiesto ragione del mancato riconoscimento di calamità naturale da parte del Governo. Nessuno gli ha chiesto perché la Regione non utilizza le risorse previste misura del Piano di Sviluppo Rurale destinate al finanziamento degli interventi nelle aree interessare dagli incendiPerché nessuno presenta il conto di tutto questo a D’Alfonso?”. Franco Iezzi colpisce anche il comitato “Giustizia per il Morrone”. “Purtroppo non possiamo chiedere l’autorevole intervento del comitato “Giustizia per il Morrone” né delle solerti associazioni che ad esso hanno aderito perché sappiamo tutti che sono fortemente occupate ad impedire le infiltrazioni mafiose nella valle Peligna e a organizzare la visita del presidente Mattarella nelle aree interessate conclude Iezzi fra polemiche e sottile ironia “Non ci resta che sperare in qualche sindaco tra quelli che fino ad oggi, con sprezzo del pericolo, hanno coraggiosamente taciuto”.

Andrea D’Aurelio

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