

Dura presa di posizione dei consiglieri comunali del centrosinistra, che questa mattina, durante i lavori della Commissione Bilancio, hanno denunciato quella che definiscono una “gestione opaca e priva di visione” delle risorse comunali e dei fondi destinati alla ricostruzione. Nel mirino, in particolare, i tagli ai trasferimenti statali operati dal governo Meloni, che per il Comune dell’Aquila ammontano a oltre 700.000 euro. Una riduzione che, secondo le opposizioni, il sindaco Pierluigi Biondi avrebbe accettato in silenzio, senza alcuna presa di posizione pubblica né come primo cittadino né come presidente dell’ANCI Abruzzo. “È assurdo – attaccano i consiglieri –: le entrate IRPEF, finalmente riallineate ai livelli pre-Covid, non vengono usate per ridurre le aliquote e dare respiro agli aquilani, ma per coprire i tagli del governo. In questo modo, si continuano a mantenere IRPEF e IMU a livelli altissimi, mentre le risorse statali calano”. Altro punto critico sollevato riguarda il programma Restart2, derivante dal 4% dei fondi per la ricostruzione post-sisma 2009 (110 milioni di euro), previsto nella finanziaria 2020 del governo Conte. Dopo un ritardo definito “inaccettabile”, i fondi sono finalmente disponibili, ma secondo l’opposizione vengono gestiti senza un piano strategico. “La delusione è grande – proseguono –. Nessun progetto di rilancio economico concreto per il centro storico, nessun confronto con sindacati e associazioni di categoria, solo un elenco di spese senza una visione. È l’ennesimo “spenditoio” a fini elettorali, non un investimento per il futuro della città”. I consiglieri Stefania Pezzopane e Stefano Palumbo (PD), Paolo Romano (L’Aquila Nuova), Alessandro Tomassoni e Massimo Scimia (Il Passo Possibile), Simona Giannangeli (L’Aquila Coraggiosa) e Gianni Padovani (L’Aquila 99) annunciano che il tema tornerà presto in consiglio comunale. “Serve un cambio di rotta – concludono –. Basta rincorrere le scadenze elettorali, si inizi a costruire davvero l’Aquila del futuro, con una politica trasparente, partecipata e orientata allo sviluppo”.
