
A Sulmona tira un vento che sa di chiusura, e non solo politica. A lanciare l’allarme, in queste ore, sono state due voci dell’opposizione, la lista civica Sulmona Città Futura e il Movimento 5 Stelle locale, entrambe unite nella difesa di un principio che dovrebbe essere intoccabile: la libertà di stampa e il diritto all’informazione. Al centro della polemica anche le dichiarazioni dell’assessore Pantaleo, che in una recente riflessione pubblica ha accusato alcuni organi di stampa locali di alimentare un clima “inquisitorio, destabilizzante e provocatorio” nei confronti dell’amministrazione. Parole che, secondo l’opposizione, rappresentano un attacco diretto non solo alla stampa ma anche al diritto dei cittadini ad essere informati. Pantaleo, nel suo intervento, ha evocato quella che considera una sorta di alleanza non dichiarata tra alcune testate giornalistiche locali e le forze politiche di centrosinistra, guidate da Angelo Figorilli, candidato sindaco alle ultime elezioni. Una teoria del sospetto che ha sollevato più di una perplessità, soprattutto quando l’assessore ha usato il termine “rappresaglia”, richiamando con parole forti un clima di ostilità generalizzata. Ma il dissenso non tarda ad arrivare. Secondo Sulmona Città Futura, si tratta di una “velenosa dose di dietrologia” che rischia di mettere a tacere la voce del dissenso e di allontanare la politica dai cittadini. “Invece di attaccare la stampa – si legge nella nota – l’assessore farebbe bene a dedicarsi, con serietà e rispetto, al lavoro per cui è stato scelto, ricordando che anche chi non ha votato per questa maggioranza ha il diritto di essere rappresentato e informato”. Sulla stessa linea anche il Movimento 5 Stelle di Sulmona, che parla di “un clima preoccupante”, sempre più chiuso al confronto. «Assistiamo a una tendenza che ricalca dinamiche nazionali: silenzio verso i cittadini, attacchi personali verso chi chiede trasparenza, rifiuto del dialogo». Secondo il M5S, la trasparenza amministrativa non è un fastidio, ma un dovere. E la stampa, come gli attivisti e i cittadini, ha il diritto di porre domande, anche scomode. Il principio che entrambi i gruppi difendono è semplice, ma potente: la libertà di stampa è un fondamento della democrazia. E se a Sulmona qualcuno comincia a vederla come un problema, forse è il momento di fermarsi e riflettere. Perché la cosa pubblica appartiene a tutti. E chi la governa deve sempre essere pronto a rendere conto, con rispetto, trasparenza e responsabilità.









