In seguito alle comunicazioni del governatore Marsilio sul dpcm che sta per essere enunciato si alzano le polemiche. Tra queste Sara Marcozzi, capogruppo M5S, che afferma:
“Le cose sono due: o il Presidente Marsilio non sapeva quello che faceva quando ha disposto la zona rossa in Abruzzo oppure oggi è in malafede e tenta goffamente di scaricare sul Governo nazionale le conseguenze della sua ordinanza. Non conosceva il contenuto dei DPCM quando emanava l’ordinanza? Lo scopre solo oggi e adesso cade dalle nuvole: se è così, significa che Marsilio ha preso decisioni determinanti per il futuro del nostro territorio senza essere del tutto consapevole di ciò che queste potessero comportare.
Una cosa molto grave. Oppure è in malafede. Non so dire cosa sia peggio.
Quello che non cambia mai, purtroppo, è il solito atteggiamento – tipico dei Fratelli d’Italia – nei confronti del Governo nazionale e tenuto anche nella conferenza stampa di quest’oggi: prima dice di non voler far polemiche, dopo parte con i soliti attacchi pretestuosi, salvo poi chiedere un intervento di emergenza per mettere una pezza a una situazione da lui stesso creata. Una continua mancanza di coerenza da parte di un Presidente che, fino a poche settimane fa, ci ripeteva che ‘tutta l’Italia sarebbe stata zona rossa’, mentre adesso lo scenario più concreto è che, a ritrovarsi in zona rossa, sarà solo l’Abruzzo. La prima cosa da salvaguardare è la salute dei cittadini, e se i dati sui contagi e sull’occupazione di posti letto sono confortanti rispetto a quelli delle settimane scorse, soprattutto nelle province di Pescara, Chieti e Teramo, il merito è da attribuire alle misure previste proprio dal Governo nazionale, che sono state semplicemente recepite dal centrodestra abruzzese.
Abbiamo invece denunciato molte volte quanto non è stato fatto a livello territoriale, cioè in quelle iniziative di esclusiva competenza della Giunta regionale, a partire dagli errori e ritardi sul tracciamento dei contagi e dall’incapacità di fare tamponi in maniera rapida e omogenea in tutto l’Abruzzo. Parametri che, ricordiamolo, il Governo nazionale ha il dovere di tenere in considerazione per certificare la classificazione di una Regione.
Ancora oggi, invece, nessuno della maggioranza di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, si è degnato di dare spiegazioni o chiedere scusa per ritardi che hanno causato disagi enormi a tutta la cittadinanza, mentre si punta sempre a gettare su altri responsabilità che, prima o poi, loro stessi dovranno prendere. Intanto, se il Consiglio regionale è stato in grado di dare nuove risorse a sostegno dell’economia abruzzese e del comportato sciistico, il merito va attribuito soprattutto alle opposizioni e al M5S che, contrariamente a quello che il centrodestra continua a fare, ha sempre tenuto un atteggiamento responsabile, evitando di fare ostruzionismo a oltranza per favorire interventi a sostegno del tessuto economico abruzzese. Nelle prossime ore vedremo quali saranno i provvedimenti del Governo nazionale e quale sarà la scelta sia in merito al nuovo DPCM che riguardo alla classificazione dell’Abruzzo.
Invito il Presidente Marsilio e la Giunta regionale a lavorare con la giusta serietà . Hanno anche loro doveri di governo, ed è il momento che si assumano tutte le responsabilità del caso, affrontando le conseguenze delle loro decisioni”.
Tra le anticipazioni del nuovo Dpcm, resta il divieto di spostarsi tra i comuni consente comunque di muoversi da una regione all’altra, o da un comune all’altro, per “stato di necessità â€. E in quel caso rientrano gli eventuali spostamenti per evitare che anziani soli non possano avere il conforto dei familiari nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno.
È “incomprensibile†lo stupore delle Regioni per le norme inserite nel decreto legge e nel Dpcm. È quanto avrebbe detto il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, nel corso della Stato-Regioni. “Le norme inserite nel decreto legge le conoscevate bene e sono state discusse in due riunioni nell’ultima settimana durate complessivamente 7 ore†ha aggiunto il ministro ricordando i due punti centrali delle misure: coprifuoco alle 22 e limitazione alla mobilità tra le regioni. “Fin dalla prima riunione – ha concluso – abbiamo detto con chiarezza che questi due punti erano per noi inamovibiliâ€.
Il 7 gennaio gli studenti delle scuole superiori torneranno in aula in una percentuale del 75% e non più del 50% come previsto dalla bozza del Dpcm. La modifica, secondo quanto si apprende da fonti di governo, è stata decisa nel corso della Stato-Regioni con l’esecutivo che ha accolto due richieste dei presidenti: chiarire l’inciso inserito nell’articolo 1 comma 9 lettera e – quello dove si parla di “competizioni sportive di alto livello†– e sollecitare il Cts all’approvazione delle linee guida proposte dalla Regioni per l’apertura degli impianti sciistici