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L’AQUILA – Preoccupanti novità sono emerse questa mattina nel corso della Commissione Vigilanza straordinaria, convocata a L’Aquila per discutere delle procedure di assunzione di personale amministrativo e dirigenziale presso le Asl di Teramo e Pescara. Durante la seduta, i vertici del Dipartimento Regionale Sanità hanno spiegato che, allo stato attuale, mancano i presupposti giuridici per procedere con le nuove assunzioni, in quanto non previste dal piano assunzionale vigente. Secondo quanto riferito dal Presidente della Commissione Sandro Mariani e dal Capogruppo di “Abruzzo Insieme” Giovanni Cavallari, la seduta ha rivelato un quadro ancora più allarmante della situazione economico-finanziaria della sanità abruzzese. «La Vigilanza di questa mattina ha scoperchiato il “vaso di Pandora” – affermano –. Al tavolo ministeriale di monitoraggio dell’11 aprile sono emerse gravi criticità nei conti delle Asl, in particolare a Chieti e L’Aquila. Inoltre, è stato certificato un nuovo disavanzo di circa 105-110 milioni di euro, rispetto agli 81 milioni già noti in sede di aumento Irpef». Mariani e Cavallari avvertono che questo ulteriore disavanzo porterà inevitabilmente a nuovi aumenti delle tasse o a pesanti tagli di bilancio: «Si tratta di ulteriori 25-30 milioni di euro che dovranno essere coperti, ancora una volta, dalle tasche degli abruzzesi». Il debito complessivo della sanità regionale, aggiungono, supera ora i 200 milioni di euro, sancendo secondo loro il «fallimento del governo Marsilio» e la situazione di «completo sbando» della gestione sanitaria. Le prospettive per il 2025, inoltre, appaiono ancora più preoccupanti. Al momento risultano quindi congelate le procedure di assunzione per 10 amministrativi alla Asl di Pescara e per un dirigente alla Asl di Teramo. Il Dipartimento Sanità ha annunciato che nei prossimi giorni produrrà controdeduzioni alle richieste di chiarimento delle due Asl, senza però fornire tempistiche precise. «Quella che doveva essere una seduta tecnica – concludono Mariani e Cavallari – ha mostrato la vera situazione: una sanità regionale allo sbando, con Asl che agiscono in autonomia e un nuovo pesantissimo buco di bilancio, che saranno ancora una volta i cittadini abruzzesi a dover pagare».