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Le problematiche del centro storico non hanno bisogno di essere cavalcate dalla politica ma di essere affrontate, analizzate e risolte. Lo scontro di parte andato in scena ieri tra dichiarazioni di piazze deserte e vie affollate, alla ricerca di facile consenso, non aiuta di certo il percorso. Deve essere chiaro, la pedonalizzazione del centro storico è un percorso irreversibile. Chi la ostacola sbaglia, ma probabilmente anche chi vuole imporla. Nel mezzo c’è una complessità che nella polarizzazione delle posizioni non emerge ma che invece è esattamente il centro del problema. È importante pedonalizzare il centro ma ancora di più è, a mio avviso, il percorso graduale e partecipato con cui arrivarci, affinché diventi l’obiettivo di tutti e consideri le necessità di abitanti, commercianti, turisti e avventori delle attività economiche, perché il recupero di un centro storico dopo un evento calamitoso e dopo una pandemia, deve fare i conti con un equilibrio ancora precario, sbilanciato e fragile. Commercianti e residenti sono oggi gli anelli deboli di una catena senza i quali la stessa rischia di spezzarsi vanificando conseguentemente l’enorme sforzo fatto in termini di risorse pubbliche (bando fare centro) e private per ripopolare il centro storico. Se ieri era facile chiudere tratti della città per effettuare i lavori previsti, domani, quando si spera partiranno i lavori per la ripavimentazione del centro, in concomitanza con i lavori dei lotti mancanti dei sottoservizi, come si procederà, in che modo, per quanto tempo? Quanti sono i disagi che molte attività e residenti dovranno ancora subire dopo quelle del terremoto, del covid e delle decisioni imposte dall’alto? Quante di queste attività, oltre quelle di food & beverage, resisteranno all’urto? Quanti residenti decideranno di restare a vivere in centro tra cantieri e schiamazzi notturni? In tutto questo la politica invece di programmare si limita a prendere posizione ora per l’uno e ora per l’altro, aumentando solo la lotta tra categorie di utenti, senza accorgersi che non è la pedonalizzazione ad essere in discussione, ma il processo di rivitalizzazione del centro storico. Non capirlo potrebbe aver conseguenze disastrose. Sono il primo a volere la pedonalizzazione ma non giro la testa dall’altra parte rispetto alla disperazione di alcuni commercianti che altro non chiedono che posticipare la pedonalizzazione di un paio d’ore (che sarà mai rispetto alla prospettiva di non avere più auto in piazza Duomo già a partire dal prossimo anno quando partiranno i lavori di restyling di Piazza del Duomo). Amo come tutti andare a fare un aperitivo con gli amici in centro ma trovo sacrosante le lamentele dei residenti. Far finta che questi problemi non esistono non aiuterà a risolverli, farsene carico e guidare un processo invece sì. Il consiglio comunale non ha bisogno di indicazioni dall’alto, né deve farsi condizionare dalle posizioni assunte finora da alcuni esponenti, ma ha invece il compito di autodeterminarsi, come già ha dimostrato di saper fare due anni fa votando all’unanimità sullo stesso argomento un ordine del giorno, fornendo indirizzi chiari che l’amministrazione non può più disattendere.

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