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Paolo Romano, candidato consigliere lista L’Aquila Nuova, afferma in un comunicato: “Oramai non importa più sapere se si tratta di semplice inadeguatezza o grave ostilità sull’argomento, ma dal giorno nel quale mi resi conto che era necessario fare qualcosa in Consiglio Comunale per concretizzare la donazione di un’opera del Maestro Marcello Mariani al MAXXI L’Aquila, è passato quasi un anno. L’ordine del giorno a mia firma, discusso in aula dopo mesi dal suo deposito, impegnavo il Sindaco ad accogliere e fare propria la proposta di donazione alla collezione permanente del MAXXI L’Aquila di un’opera di Marcello Mariani e a relazionare al Consiglio sulle interlocuzioni che si sarebbero avute. La votazione fu all’unanimità. Da allora c’è stato solo silenzio da parte di Biondi.

Eppure con la vecchia amministrazione di centro sinistra si era messa in piedi una forte interlocuzione sia con la Fondazione MAXXI che con il ministro Franceschini. Biondi non è riuscito a parlare neanche con il direttore artistico del Museo.

Eppure il MAXXI L’Aquila non è e non deve diventare una sede distaccata del Museo di Arte contemporanea di Roma, ma un Museo di contatti internazionali e con il territorio che lo ospita: lo disse la stessa Melandri il giorno della sua inaugurazione.

Eppure si è rivelata uno straordinario successo di pubblico l’Omaggio a Marcello Mariani, una mostra temporaneo ospitata dal MAXXI L’Aquila dai primi di Dicembre ai primi di Gennaio 2022 che ha coinvolto anche diverse sedi espositive nella città in un percorso itinerante tra le opere del Maestro a cui hanno aderito molte istituzioni pubbliche e private.

Eppure il Maestro Mariani è innegabilmente una parte dell’anima di questa città.

L’Aquila avrebbe dovuto contribuire a rendere possibile che un’opera di Mariani potesse entrare nella collezione permanente di uno dei suoi musei più prestigiosi.

Lo so che è più facile far organizzare da professionisti del settore una notte bianca e poi prendersene il merito sotto campagna elettorale, ma la nostra città meriterebbe riflessioni più ampie; merita soprattutto di avere una classe di governo che mantiene i suoi impegni e che si adopera, non solo con gli slogan, alla valorizzazione della nostra cultura, storia e identità”.

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