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Un operatore sanitario al lavoro, Roma, 4 maggio 2020. Dopo aver indotto anticorpi nei modelli animali, i vaccini della Takis, sostiene la stessa azienda, si sono rivelati efficaci nella neutralizzazione del virus SARS-CoV-2, grazie alla collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma. “I risultati ottenuti ad oggi sono incoraggianti e ben oltre le aspettative: dopo una singola vaccinazione, i topi hanno sviluppato anticorpi che possono bloccare l’infezione del virus SARS-CoV-2 sulle cellule umane", dichiara Luigi Aurisicchio, amministratore delegato della Takis.ANSA/UFFICIO STAMPA TAKIS +++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

L’AQUILA – L’Abruzzo,assieme al Molise e Basilicata, è tra le tre regioni italiane ad aver avuto problemi con le gare di approvvigionamento del vaccino antinfluenzale. Dosi che andavano procurate a primavera dall’Abruzzo ma sono state chieste in piena estate, con il risultato di vedere andare deserte le rispettive gare. Una negligenza, o meglio, l’ennesima latitanza nella programmazione, scritta nero su bianco nelle carte di cui abbiamo avuto cognizione dopo l’accesso agli atti richiesto per capire le responsabilità e motivazioni di tanto ritardo”. E’ quanto spiega Silvio Paolucci, capogruppo PD in consiglio Regionale, denunciando l’ennesima azione di scelleratezza di questo governo regionale, con ritardi di indirizzo verso l’Aric (Agenzia regionale di Informatica e Committenza) che ha gestito le gare andate deserte e che ha indetto quella urgente del prossimo 31 agosto. Dai documenti sappiamo anche che in base ai fabbisogni manifestati dalle varie Asl, al momento all’Abruzzo mancano 248 mila dosi di vaccino influenzale tetravalente “Virus split” (frammentato) inattivato. Emerge che non sono state chieste più dosi rispetto agli anni precedenti, quando il Covid non c’era. Dagli atti risulta che solo il 25 giugno le Asl hanno comunicato i fabbisogni, quando è solitamente la Regione che coordina le Asl su aspetti così importanti – spiega Paolucci -. Fatti che indicano una sola cosa, l’assenza di un indirizzo politico-programmatico su una materia sensibilissima qual è la prevenzione. Perché dopo un’emergenza che ha profondamente segnato anche l’Abruzzo, la Regione non ha imparato ancora a fare prevenzione, tanto da procurarsi i vaccini a ridosso dell’avvio della campagna? La risposta che arriva dall’analisi dei fatti è una sola: negligenza. Lacune che non possono pagare gli abruzzesi. E che non possono intaccare una materia così importante come la salute delle persone, che è un diritto di tutti ed è, meglio, dovrebbe essere considerato dalle istituzioni un diritto essenziale”, conclude Paolucci.

Di contro, il  commissario dell’Aric Daniela Valenza informa che occorreva che il dipartimento della Salute, di cui è direttore Claudio D’Amario, quantificasse il fabbisogno, ovvero il numero di dosi, e comunicasse all’Aric altri atti di indirizzo.

Valenza ha fornito le risposte a Paolucci, assicurando che l’iter è stato portato a compimento, ed oggi in una nota lo stesso D’Amario annuncia una gara urgente per l’acquisto di 248mila dosi, aperta fino al 31 agosto e la possibilità di forniture scaglionate, a campagna di prevenzione già avviata. La nuova gara è stata indetta con urgenza con base d’asta di 1,4 milioni di euro. La speranza della Regione è che qualcuno possa farsi avanti. Alla fine D’Amario dice che il vaccino arriverà, ma “sicuramente quest’anno sarà un po’ più difficoltoso avere la disponibilità immediata. Se cominciamo a vaccinare dalla metà di ottobre man mano questi stock, visto che sono ditte multinazionali, saranno disponibili.

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