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L’AQUILA – Il capogruppo Pd in Consiglio Regionale, Silvio Paolucci, torna denunciare il ritardo nella distribuzione dei vaccini.

“Le procedure per la campagna dei vaccini anti influenza 2020 sono partite talmente tardi, che l’Abruzzo deve ancora reperire 124.000 dosi dei numeri storici, oltre alle ulteriori richieste arrivate dalle Asl a fine agosto per altre 92.300 dosi: oggi ne mancano all’appello 216.30 e questo accade nell’anno della pandemia mondiale da Covid19”.

L’Abruzzo è fra le regioni più in ritardo d’Italia, cosi come emerso dagli atti presentati stamane nella conferenza tenutasi nella sede della Provincia con il consigliere Pd Antonio Blasioli. Quello che emerge dalle due acquisizioni di documenti è la totale assenza di qualsiasi programmazione e coordinamento da parte della Giunta Regionale e del manager D’Amario, a capo del Dipartimento Sanità della Regione, che si limita ad una nota sul punto, addirittura del 22 luglio 2020 scorso, quando altre Regioni avevano già dosi e procedure fatte. L’Abruzzo, invece, è in ritardo sulle richieste, sull’approvvigionamento, gare andate deserte.

L’ultima conferma è arrivata ieri dall’Aric che ha gestito procedure e gare: richiesta del 5 settembre, aggiudicazione della gara per l’acquisto del vaccino influenzale tetravalente virus Split inattivato per il quantitativo pari al 50% rispetto al fabbisogno indicato dalle ASL per un numero di dosi pari a 124.000 rispetto alle 248.000 richieste, in base alla disponibilità dichiarata dall’operatore. Quindi a meno di un mese da quella che la Regione ha stabilito come data di partenza della campagna, il primo ottobre, potranno vaccinarsi solo la metà persone che si sono vaccinate lo scorso anno. Non solo, è talmente in ritardo l’Abruzzo, che non c’è certezza nemmeno sui fabbisogni richiesti in più dalle Asl.

“L’assenza di un indirizzo politico-programmatico su una materia sensibilissima qual è la prevenzione – aggiunge il consigliere regionale PD Antonio Blasioli presente alla conferenza – I numeri dicono chiaramente che non c’è stata una presa d’atto del fabbisogno abruzzese, né dei tempi per determinarlo e approvvigionarsi e la somma di queste due circostanze evidenzia la grave responsabilità della Regione Abruzzo che si è fatta trovare impreparata nell’anno in cui non potevamo permetterci ritardi sulla programmazione e, soprattutto, sulle attività di prevenzione dell’influenza. È tempo che la Regione si svegli e recuperi tutto il tempo perso, procurandosi ciò che serve e completando le procedure. Le altre regioni non solo si sono attivate prima, ma hanno previsto dosi aggiuntive di vaccino, cosa che l’Abruzzo, inspiegabilmente non ha fatto. Il ritardo non diventi il metodo consolidato di questo governo regionale di centrodestra, molto veloce nella propaganda ma lentissimo su temi importanti come la prevenzione che interessano davvero la comunità tutta”.

 

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