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La pandemia da Covid-19 ha colpito fortemente  il settore del wedding. Ho incontrato operatori e sono contattata da addetti ai lavori e sono veramente disperati. La solidarietaÌ€ non basta ed i ristori nemmeno. Bisogna affrontare il problema nella sua specificitaÌ€. Tutto il sistema ha subito uno stop complessivo. È stato anche organizzato un presidio davanti a Montecitorio per sensibilizzare il Parlamento e per denunciare il protrarsi di una situazione davvero drammatica. Gli operatori chiedono un confronto con il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per affrontare il problema. Il giro d’interessi registrato nel periodo pre-pandemia era di circa 65 miliardi di euro all’anno, inoltre i matrimoni vengono fissati per tempo e nell’incertezza manca una programmazione che possa far pensare ad una ripresa giaÌ€ per questa estate. C’e’ bisogno di un confronto serio per cominciare a fare una programmazione e tentare di far ripartire il settore, in sicurezza, giaÌ€ per questa estate. Gli operatori suggeriscono di rafforzare i protocolli ora vigenti e prevedere magari l’obbligo di tamponi prima del matrimonio, decidendo un limite massimo di presenze con tamponi e le forme dell’intrattenimento. Mi rivolgo ai Ministri  Speranza e Giorgetti, a cui ho presentato un’interrogazione in Parlamento, perché nella fase nuova che si sta aprendo non passi in secondo piano  il diritto di tante giovani coppie di unirsi in matrimonio. CosiÌ€ si faranno felici molte persone che hanno intenzione di sposarsi, le loro famiglie e si da un contributo a rilanciare  un settore importante. Naturalmente sempre in sicurezza, ma riaprendo qualche possibilitaÌ€, si daraÌ€ la sensazione che la vita riprende una sua nuova normalitaÌ€.

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