
“Ancora una volta il Partito Democratico spaccia per numeri reali quelli che sono soltanto valori stimati”. Con queste parole l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì interviene per chiarire i dati diffusi dal PD in merito al Rapporto GIMBE, secondo cui 160mila abruzzesi rinuncerebbero alle cure sanitarie. “È spiacevole doverlo ribadire – afferma Verì – ma quel numero non deriva da un’indagine diretta o da un conteggio reale. Si tratta di una stima ottenuta applicando alcune variabili, come il quadro socio-economico, le infrastrutture viarie e i tempi di accesso ai servizi. Non è un dato oggettivo, ma uno scenario ipotetico, utile alla programmazione nazionale e regionale”. L’assessore sottolinea che la cifra diffusa non è presente nella scheda sanitaria del Rapporto BES dell’Istat, ma in una sezione generale, e non rappresenta in alcun modo un dato effettivo. “Se davvero ci fossero 160mila abruzzesi – comprese tutte le fasce d’età, dai neonati agli anziani – che rinunciano a curarsi, avremmo conseguenze gravissime in termini di mortalità e aspettativa di vita. È evidente che si tratta di un numero teorico, non reale”. Verì ricorda anche che il Rapporto BES 2024 evidenzia diversi punti di forza del sistema sanitario abruzzese, confermati di recente dal Rapporto CREA presentato all’Aquila, e che la Regione è impegnata a migliorare l’accesso ai servizi nelle aree più penalizzate. “Abbiamo mantenuto aperti gli ospedali più piccoli – spiega – e stiamo potenziando la rete territoriale di assistenza, superando i limiti del DM 77. Il nostro obiettivo è garantire cure più vicine ai cittadini, senza lasciare indietro nessuno.” L’assessore interviene anche sul PNRR e sulla sanità digitale: “Siamo in linea con i cronoprogrammi ministeriali. Per il fascicolo sanitario elettronico, la Regione ha investito su strumenti digitali alternativi e flessibili, già utilizzati da un abruzzese su due, che ora stiamo integrando nel sistema nazionale”. Verì invita infine a evitare allarmismi e a distinguere tra stime statistiche e dati reali, per garantire un confronto corretto e basato su elementi oggettivi.









