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La Regione Abruzzo ha chiesto al governo il riconoscimento di Stato di calamità naturale per i gravi danni al comparto agricolo causati dalle abbondanti e ripetute precipitazioni piovose che si sono verificate nei mesi di aprile, maggio e proseguite fino ai giorni scorsi. Il vice presidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, ha inviato una lettera ufficiale al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, per sollecitare l’intervento del Governo per tutelare le aziende e le realtà produttive del territorio. Imprudente specifica come “Abbiamo richiesto interventi e misure straordinarie per fronteggiare le pesanti ricadute in termini economici e sociali in alcuni comparti del settore agricolo (tra gli altri vitivinicolo, ortofrutticolo, florovivaistico, foraggero, apistico) a seguito dell’andamento climatico anomalo e di alcuni eventi particolarmente estremi, in una fase cruciale per il buon esito della semina, delle maturazioni e dei conseguenti raccolti. In particolare, al fine di fornire pronta liquidità alle aziende, oltre al riconoscimento di stato di calamità naturale – continua il vice presidente – abbiamo richiesto l’anticipazione del pagamento della PAC, ovvero di quei contributi europei destinati alle aziende del settore, e delle cosiddette ‘misure a superficie’, ovvero legate alla gestione dei terreni in base alla loro estensione, utilizzando la liquidità messa a disposizione dal Ministero dell’economia”.

Sulla base della dettagliata relazione allegata alla richiesta, la stima della percentuale dei danni si aggira intorno al 60% per le patate, al 50% per le carote, al 40% per il frumento e l’orzo, all’80% per la vasta gamma degli ortaggi, insalata radicchio, finocchi, sedano, spinaci, cavoli, pomodoro. In particolare sulla vite, la peronospora, malattia che si sviluppa proprio in condizioni di elevata umidità, registrata anche dalle stazioni agrometeo della Regione, ha creato notevoli danni ai raccolti.

“L’obiettivo – spiega Imprudente – è quello di fornire ai viticoltori abruzzesi, le cui aziende sono state funestate dal maltempo, il sostegno, le agevolazioni e gli sgravi economici previsti dalla legge, al fine di mitigare gli effetti negativi provocati dalla proliferazione della peronospora nei vigneti. Questa fitopatia – continua – ha provocato ingenti cali di produzione e, in alcuni casi, distruzione totale del raccolto, mettendo in ginocchio un settore importantissimo per la nostra regione”.   In condizioni metereologiche ed annate agrarie normali, questo patogeno è efficacemente controllato grazie all’impiego tempestivo di principi attivi tra i quali il rame, impiegabile anche in agricoltura biologica. “Per tali motivazioni – spiega Imprudente – abbiamo altresì richiesto di emettere specifica deroga all’utilizzo del rame in BIO, non conteggiando per l’annata 2023 il maggiore quantitativo utilizzato”.

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