
“Finalmente esce il vero volto del centrodestra abruzzese: mette le mani nelle tasche dei cittadini, senza risolvere i problemi della sanità.” È questo il duro attacco del capogruppo regionale di Abruzzo Insieme, Giovanni Cavallari, contro la Giunta Marsilio, dopo l’ultima proposta di aumentare le aliquote IRPEF, cioè le tasse sul reddito. “Dicono che servono soldi per coprire il buco della sanità – spiega Cavallari – ma nel disegno di legge non c’è nessuna certezza che questi soldi saranno usati davvero per sistemare la sanità. Parlano solo di ‘destinarli prioritariamente’ alle Asl: una formula vaga che lascia spazio a ogni tipo di spesa.” Il timore è che quei fondi finiscano altrove, in contributi o sponsorizzazioni che nulla hanno a che fare con la salute pubblica. Intanto la sanità abruzzese continua a peggiorare: liste d’attesa lunghissime, ospedali in difficoltà, cittadini costretti a curarsi fuori regione o a rinunciare alle cure. “È inaccettabile – continua Cavallari – far pagare di più agli abruzzesi per una sanità che peggiora. In un solo anno, questo governo regionale ha solo preso tempo, mentre i problemi aumentano.”
Anche il consigliere regionale del PD, Antonio Di Marco, attacca duramente l’assessora alla Sanità Nicoletta Verì, che ha attribuito il disavanzo a spese per farmaci e personale: “Sono giustificazioni imbarazzanti – dichiara – quando migliaia di persone rinunciano a curarsi, mancano medici di base e i Pronto Soccorso sono in emergenza continua.” Di Marco denuncia anche un’altra contraddizione: alcuni esponenti della stessa maggioranza, come quelli di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, stanno prendendo le distanze dalla manovra fiscale, presentando emendamenti e proposte alternative. Un segnale che neanche all’interno del centrodestra c’è unità, e che molti riconoscono il fallimento nella gestione della sanità. “Dal 2016 l’Abruzzo era uscito dal commissariamento della sanità – ricorda Di Marco – ma ora, con questo governo regionale, rischiamo di tornarci. E non è colpa del destino: è colpa di chi ha governato male, pur avendo ricevuto fondi straordinari anche per il Covid.” Secondo Cavallari e Di Marco, la soluzione è chiara: ritirare questa legge che aumenta le tasse e costruire una vera strategia per salvare la sanità pubblica. “Basta bugie e promesse mai mantenute. Gli abruzzesi meritano risposte serie, non slogan. Non è giusto che a pagare siano sempre i cittadini, mentre chi governa si gira dall’altra parte.”