
“Stiamo conducendo da mesi una battaglia per riequilibrare il Fondo sanitario nazionale, affinché tenga conto delle peculiarità delle aree interne e montane.” Con queste parole il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, è intervenuto questa mattina a Roma, al convegno “Manifesto Salute Aree Interne, Montane e Isole”, ospitato a Palazzo Giustiniani e promosso dal senatore Guido Quintino Liris, presidente dell’intergruppo parlamentare dedicato ai territori fragili. Marsilio ha posto l’accento su una questione che da anni divide il Paese: la disparità nella distribuzione delle risorse sanitarie. “L’Abruzzo – ha spiegato – conta meno di 1,3 milioni di abitanti, distribuiti in 305 comuni, molti dei quali con meno di 1.000 o 2.000 residenti. È evidente che i costi per garantire il diritto alla salute in questi territori non possono essere gli stessi delle aree metropolitane densamente popolate.” Il presidente ha ricordato come, per regioni a forte carattere montano e con ampie zone interne, “razionalizzare” i servizi rischi di significare “desertificare i territori e allontanare i luoghi di cura dai cittadini, violando il principio costituzionale dell’universalità dei servizi”. L’Abruzzo, ha aggiunto Marsilio, si è fatto promotore in Conferenza delle Regioni di una proposta per rivedere i criteri di riparto del Fondo sanitario, raccogliendo già l’adesione di almeno altre sei Regioni. “È una battaglia mai fatta prima – ha concluso – per garantire ai cittadini delle aree interne pieni diritti di cittadinanza e un futuro sostenibile.” Un appello, il suo, che va oltre i confini regionali: quello per una sanità davvero equa, capace di raggiungere ogni cittadino, anche nei paesi più piccoli e nelle vallate più lontane.









