
Nuovo scontro sulla sanità abruzzese. Dopo la diffusione di un documento interno della Regione con una proiezione di chiusura 2025 tra i 110 e i 120 milioni di euro di disavanzo, l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì risponde duramente alle accuse delle opposizioni. “Ogni anno la stessa storia – commenta –. Le minoranze lanciano numeri a caso senza alcun riscontro reale. È impossibile quantificare ora il disavanzo, perché i bilanci delle Asl saranno approvati solo a primavera 2026 e non è stata ancora definita la quota del Fondo sanitario nazionale spettante all’Abruzzo. Tutto quello che si dice oggi sono solo ipotesi”. Verì ricorda un precedente: “Nel 2022 l’opposizione parlò di un deficit da oltre 200 milioni, ma alla chiusura il risultato fu zero”. L’assessore precisa che i documenti interni circolati in queste settimane sono normali strumenti di monitoraggio degli uffici, basati su dati provvisori caricati dalle Asl. “Ad agosto – spiega – il disavanzo oscillava tra 85 e 98 milioni, ma anche questo dato non è definitivo. Senza conoscere i valori positivi di bilancio non si può avere un quadro certo, lo capirebbe qualunque studente di ragioneria al primo anno”. Verì respinge anche le accuse personali: “Sono sempre stata presente a tutte le sedute di commissione, anche quando mi venivano chieste spiegazioni su vicende che non mi riguardavano. L’ho fatto per rispetto delle istituzioni, rispetto che però non sempre ricevo”. Infine, una precisazione sulla delibera di giunta 598 del 16 settembre, che detta alle Asl le linee guida per la programmazione 2026-2028: “Non c’è alcun blocco delle assunzioni di personale sanitario. È scritto chiaramente di garantire il turn over per assicurare i livelli essenziali di assistenza. La razionalizzazione riguarda invece la spesa per personale amministrativo e consulenze esterne, come previsto dalla legge regionale 9 del 2025”.









