
È scontro aperto tra il vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. A innescare la polemica è stato un post critico di Pietrucci sulle politiche venatorie dell’assessore, che ha definito “cultore di morte”, in riferimento – secondo quanto denunciato – a una presunta autorizzazione alla caccia di oltre 27.000 esemplari di piccoli uccelli selvatici. Imprudente ha risposto con un lungo comunicato, definendo le affermazioni del consigliere “infondate” e parlando di “notizie false” e di un “caso inventato di sana pianta”. Secondo l’assessore, infatti, non esiste alcuna traccia di tale autorizzazione nel calendario venatorio regionale. “Non l’ho richiesto, non l’ho considerato e la Regione non lo ha approvato”, precisa Imprudente, accusando Pietrucci di non aver neppure consultato i documenti ufficiali. “Probabilmente non sa neanche con quale atto amministrativo si autorizzerebbe una simile caccia”. Il vicepresidente della Regione attacca anche sul piano politico e personale, accusando Pietrucci di “agire solo attraverso la polemica” e di non aver presentato alcuna proposta di legge in questa legislatura. “È il solito schema: agitare le acque, creare un nemico e salire sul pulpito indignato”, scrive Imprudente. “Ma i numeri parlano da soli: zero proposte di legge. Le uniche firme apposte sono su progetti di altri consiglieri e neppure riguardano il suo territorio”. Imprudente rivendica invece i risultati raggiunti nel suo ruolo di assessore regionale all’Agricoltura e all’Ambiente, elencando i fondi ottenuti e le azioni messe in campo per il sistema agroalimentare e ambientale abruzzese:
- 600 milioni di euro alle aziende agricole attraverso fondi europei
- 700 milioni per il sistema idrico regionale (idrico, irriguo, depurativo)
- Crescita record dell’export del Montepulciano d’Abruzzo (+56%)
- Finanziamento della prima Green Community d’Italia nel Parco Sirente Velino
- 28 milioni per i Contratti di Fiume
“L’Abruzzo è oggi riconosciuto e stimato nei tavoli nazionali. Non certo grazie ai pugni alzati o alle proteste di facciata”. La conclusione di Imprudente lascia intravedere una lettura politica più ampia, che guarda alle prossime elezioni comunali all’Aquila. “Capisco che si abbia bisogno di ‘tituli’ per accreditare una candidatura a sindaco”, scrive con sarcasmo, “ma ci auguriamo di continuare a sentirlo cantare Bella ciao, piuttosto che vederlo demolire quanto costruito con fatica”. Lo scontro tra Imprudente e Pietrucci sembra quindi andare oltre la polemica sul calendario venatorio, per diventare uno dei primi atti della battaglia politica in vista delle elezioni del 2027.